Ancora una volta il sodalizio tra Sergio Castellito e la scrittrice Margaret Mazzantini, nonchè sua moglie, è riproposto sul grande schermo (collaborazione data dalle precedenti pellicole Non ti muovere -2004- e Venuto al Mondo -2012- ).
Al suo quinto lungometraggio il regista romano (tra le sue comparse ricordiamo l’americano Le Cronache di Narnia – Il Principe Caspian, Italians di Gianni Veronesi e Una Famiglia Perfetta di Paolo Genovese) ci presenta una pellicola dai toni drammatici che racconta una storia quantomai comune, sempre più presente nelle realtà familiari.
Un matrimonio in crisi, due poli opposti che si scontrano, due visioni del mondo e della vita differenti che danno vita ad un’alternarsi di sentimenti e situazioni a cui potrebbe andare incontro qualsiasi coppia.
E una coppia di fatto sono Delia e Gaetano, rispettivamente una Jasmine Trinca efficace e un Riccardo Scamarcio più maturo, che vivono il loro amore con naturalezza cercando di soddisfare i bisogni dell’altro; ma si sa, a fare da contraltare a questo stato di quiete amorosa c’è il tempo, e sarà proprio quest’ultimo un tema ricorrente all’interno della pellicola, dal primo figlio alle difficoltà lavorative, dai primi litigi all’inesorabile scelta di lasciarsi.
Attraverso una cena per stabilire le vacanze estive dei figli, ora che è separata, la coppia rievocherà la propria vita amorosa, tra un passato fervido di un amore quantomai sincero e un presente che lascia spazio al più struggente dubbio: è davvero finito tutto? Ogni possibilità di ricongiungersi è ormai vana?
Per un’atmosfera delicata quale quella del divorzio, molto cara a registi di calibro internazionale come Woody Allen (Io e Annie, Mariti e Mogli), la pellicola italiana imposta la propria struttura su un continuo flashback che alla lunga stanca per tratti troppo ripetitivi e monotoni, atti a sentenziare questo continuo dipolo tra il più genuino degli amori e la consapevolezza che si è forse troppo diversi per continuare a restare insieme.
Ma oltre a questa visione puramente temporale il film presenta uno sfondo poetico, di attesa speranzosa verso un futuro ancora sconosciuto, e non sembra un caso che tra gli interpreti del film sia lasciato spazio al cantautore e poeta Roberto Vecchioni, che impersona un anziano soddisfatto della vita e bisognoso di condividerla con qualcuno, vero e proprio messaggio del film.
Un’opera modesta quindi, in grado di evidenziare le diverse sfaccettature dell’amore e la diversità delle persone: dalla volontà di fare carriera di Gaetano alla ricerca di un vero nucleo familiare da parte di Delia.
Il film può considerarsi una voce fuori dal coro rispetto alle alquanto misere e acerbe produzioni italiane degli ultimi tempi (Le Leggi del Desiderio di Silvio Muccino, Maraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani), anche se mancano dei tratti distintivi in grado di poterlo considerare una vera novità.
Ed è proprio nel già visto che la debolezza del film si fa sentire, forse anche a causa di una sceneggiatura sobria che non osa toccare livelli più alti per paura di sfigurare.
Scheda del film
Titolo: Nessuno si salva da solo
Regia: Sergio Castellitto
Cast: Anna Galiena, Riccardo Scamarcio, Eliana Miglio, Jasmine Trinca, Gabriel Farnese
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Produzione: Wildside, Indiana Production Company
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: Italia
Uscita: 05/03/2015
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