A soli 10 giorni dall’apertura della 56esima edizione della Biennale di Venezia arrivano news funeste: il Padiglione Kenya, rappresentato da artisti cinesi e un italiano – Yvonne Apiyo Braendle-Amolo, Qin Feng, Shi Jinsong, Armando Tanzini, Li Zhanyang, Lan Zheng Hui, Li Gang e Double Fly Art Center – nella mostra Creating Identities, sull’isola di San Servolo ha ritirato il suo Padiglione con motivi non molto chiari.
La comunicazione sarebbe stata inviata direttamente dal governo kenyota ai responsabili della Biennale e questo non ha mancato di suscitare scalpore e indignazione generali ed infatti oggi arriva il micro comunicato di Paolo Baratta che annuncia il ritiro : “Il Governo della Repubblica del Kenya, nella figura del Ministero dello Sport, Cultura ed Arte ha ritirato la propria Partecipazione Nazionale alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia”.
La mostra si svolgerà comunque, ma senza riconoscimento ufficiale della Biennale, quindi sarà, di fatto, un evento esterno anche perché, ha aggiunto Paola Poponi, Commissario del Padiglione del Kenya, «gli spazi (sull’isola di San Servolo) sono stati già pagati e tutto è ormai pronto».
Ha voluto entrare maggiormente nel merito artistico Sandro Orlandi Stagl, ribadendo la validità del suo progetto curatoriale, «incentrato sul tema dell’identità e della maschera: ho invitato artisti cinesi di altissimo livello e per giunta lontani dall’entourage politico del loro Paese, quindi respingo categoricamente ogni accusa su possibili interessi economici da parte della Cina ». «Il Kenya ha dato la possibilità a questi artisti cinesi di esprimersi», ha proseguito, «in queste mostre partecipano artisti internazionali che non devono essere espressione del Paese che li ospita, ma essere in grado di confrontarsi con il mondo intero». E ha aggiunto: «In fondo con il mio progetto volevo fare una provocazione, anche se non questo esito: spero almeno che il governo riesca a stimolare l’interesse degli artisti locali sull’importanza di una manifestazione culturale del genere».
Ricordiamo che la Biennale aprirà al pubblico giorno 9 Maggio alle ore 10.
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