Paul Kalkbrenner non ama i giri di parole. Per questo il suo settimo album in studio, in uscita il 7.8.2015, l’ha semplicemente intitolato “7”. È la sintesi perfetta di una carriera ventennale all’insegna della musica elettronica che sfugge alle facili categorizzazioni.
Ha infranto record di classifica, registrato il tutto esaurito nei palazzetti d’Europa, recitato in un film e guidato l’esplosione dell’elettronica berlinese. In ogni istante del suo percorso l’amore per la techno l’ha sempre accompagnato, sin da quando era un ragazzino e viveva all’ombra del Muro a Berlino Est, dove abita tuttora. Appena dodicenne quando cadde il Muro nel 1989, Kalkbrenner vide Berlino Est trasformarsi in uno spazio libero per una generazione oppressa. La techno si affermò come forma d’espressione e per molti, incluso Paul, diventò la colonna sonora della riunificazione tedesca.
Il suo nuovo album rappresenta la continuazione e l’evoluzione di quello stile particolare che ha visto Paul conquistare milioni di fan in tutto il mondo. Un disco che non scende a compromessi, come del resto tutti i suoi precedenti lavori. Per la prima volta, dai tempi del fortunatissimo singolo “Sky & Sand”, Kalkbrenner in questo disco utilizza nuovamente la voce.
Firmare un contratto discografico con Columbia/Sony Music ha assicurato a Kalkbrenner le chiavi del paradiso: Paul è infatti il primo artista ad aver avuto l’accesso agli archivi di Sony e Columbia. Questo gli ha dato l’opportunità di campionare artisti leggendari, da Elvis Presley a Johnny Cash, da Janis Joplin a Bob Dylan. Mentre altri artisti avrebbero prodotto 12 brani con più sample possibili, Paul si è limitato ai soli sample vocali, e la scelta di utilizzarli soltanto per tre dei pezzi contenuti in “7” lo conferma produttore coerente con la sua storia e con la sua idea di arte.
“7” arriva dopo dodici mesi straordinari per Paul. Lo scorso anno il governo tedesco gli ha chiesto di commemorare il 25esimo anniversario della caduta del Muro di Berlino con una performance alla Porta di Brandeburgo davanti a un pubblico di 500.000 persone. A marzo, invece, dopo aver pubblicato dischi con etichette indipendenti per 15 anni (10 anni con la Bpitch Control e 5 anni con la sua etichetta), Paul ha firmato un contratto a lungo termine con Sony Music International/Columbia. Nel frattempo ha trascorso il 2014 rinchiuso nel suo studio di Berlino Est a lavorare a “7”.
In “7” non c’è nulla di innaturale o forzato; è un disco di cui Paul Kalkbrenner ha il pieno controllo artistico. Brani come “Align The Engine” e “Bright Roller” incarnano la techno melodica e a tratti dub che Kalkbrenner ha perfezionato, mentre il twang e i fischiettii di “Cylence 412” richiamano il lato più giocoso della personalità di Paul. Tutto l’album ci ricorda che la techno non deve necessariamente essere scura: può anche essere emozionante, raggiante e piena di speranza, soprattutto quando c’è un ritornello indimenticabile come quello di “Tone & Timber”.
Ma se Paul è in grado di lavorare su sfumature appena accennate, è altrettanto vero che sa realizzare dischi maestosi e carichi di energia. Invece di sommergere i sample vocali di drop scontati, Paul preferisce amplificarne le qualità, portando in primo piano la forza di quelle spettacolari performance vocali e al contempo rielaborandole per un pubblico nuovo. Il tiro della batteria di “Cloud Rider” si unisce a una dimensione quasi gospel grazie alla potente voce di D-Train, mentre “Feed Your Head” dei Jefferson Airplane è riarrangiata in una sublime sinfonia techno con accompagnamento d’archi. “Never Too Much” di Luther Vandross diventa “A Million Days” che, pur avendo una veste essenziale, gronda di atmosfere estive e ritornelli da cantare in coro. Il fischiettio di Paul su questo brano è destinato a diventare la colonna sonora di molte serate del 2015, dentro e fuori dai club.
L’uscita di “7” sarà accompagnata da un nuovo live show, con una produzione e un allestimento totalmente su misura per il nuovo repertorio. In Italia lo vedremo a il 9 Agosto 2015 al Parco Gondar a Gallipoli e il 5 settembre si esibirà davanti al pubblico dell’Home Festival di Treviso .
“Cloud Rider” è disponibile su iTunes come istant gratification prenotando l’album “7 “https://itunes.apple.com/it/album//id990672307 e suSpotify https://open.spotify.com/album/5zXcrNWwRQrfeVRcdxpJW0.
Tracklist:
- Battery Park
- Cylence 412
- Cloud Rider
- Shuffleface
- Tone & Timber
- Channel Isle
- Feed Your Head
- Papercut Pilot
- Mothertrucker
- A Million Days
- Align The Engine
- Bright Roller
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