Stefano Fresi ha incontrato oggi i giovani giurati del Giffoni Film Festival. “Ricordo Hulk – ha detto in barba a Mark Ruffalo, volto del personaggio Marvel, che in Cittadella arriverà domani – tuttavia, vorrei che il mio superpotere fosse quello di sconfiggere il precariato nel mondo ma non posso dire di essere contro il parlamento perché in Italia non si può dire”.
Il secondo ospite della giornata inaugurale, ha voluto rimarcare con il tono ironico che lo distingue i problemi di un Paese ricco di contraddizioni. “Il cinema deve essere un veicolo educativo – ha proseguito Fresi – una nitida fotografia del Paese. Come attori abbiamo la responsabilità di raccontarvi le luci e le ombre del quotidiano per prepararvi e farvi crescere meglio della nostra generazione”.
L’attore romano è anche un apprezzato musicista e attivo compositore per cinema e tv. “Sono innamorato pazzo – ha spiegato – sia della musica che del piccolo e grande schermo. Credo, anzi, che la musica faccia molto bene alla recitazione in quanto accresce la propria competenza. Si dovrebbe anche studiare di più a scuola”.
Il tema di questa 45esima edizione del Gff, è Carpe Diem, e Fresi dice la sua: “Ho capito di voler cogliere l’attimo quando, intorno ai 18/19 anni, ho deciso di abbandonare gli studi, avendo intrapreso una collaborazione con il grande Proietti. Per sei mesi, la mia famiglia è stata molto spaventata. Poi mi hanno sostenuto divenendo, tutt’oggi, i miei fan più accaniti. In ogni caso per me – ha aggiungeto – Carpe Diem è un invito a cogliere i momenti che cambiano la vita”.
Fresi conclude dicendo: “Tutti mi avevano parlato del Gff perché dicevano che fosse il Festival più figo del mondo. Ed è vero. Qui ho trovato un’onda di ragazzi con sguardi che cercano risposte”.
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