L’Impossible Mission Force (IMF), agenzia governativa capitanata dal celebre Ethan Hunt (Tom Cruise), è più che mai in pericolo. Abbandonata dal governo americano, che ne condanna i metodi e gli sprechi, e minacciata dall’ascesa del Sindacato, organizzazione terroristica di ex-agenti segreti presunti morti o scomparsi, l’IMF sarà costretta ad inseguire dall’Austria all’Inghilterra passando per il caldo Marocco il capo del Sindacato, Solomon Lane (Sean Harris), in un intrigo internazionale che rischia di coinvolgere l’intero pianeta.
Tom Cruise ritrova un vecchio e caro amico alla regia in Christopher McQuarrie (già insieme in Operazione Valchiria, Jack Reacher e Edge of Tomorrow) per provare a dimenticare il mezzo passo falso con Brad Bird in Mission Impossible: Ghost Protocol. Egli ritrova inoltre gran parte dei suoi vecchi amici, infatti sono proprio Jeremy Renner, Ving Rhames e Simon Pegg ad affiancare il cinquantatreenne newyorkese nella quinta avventura dell’ormai (è proprio il caso di dirlo) inossidabile Ethan Hunt.
E’ fisiologico che una saga come Mission Impossible, da sempre votata all’azione nella sua forma più pura e ormai caratterizzata da un format ben preciso possa, dopo cinque capitoli, accusare qualche segno di obsolescenza, ripetitività e un tocco di vecchiume. La saga infatti partì fortissimo con un primo capitolo di impatto, perdendosi poi clamorosamente nel secondo capitolo di John Woo per ritrovare la strada solo nel terzo con l’intervento in extremis di J.J. Abrams. Dopo un quarto capitolo anonimo ci ritroviamo dunque al punto di svolta, per decidere se la saga è veramente destinata alla ripresa auspicata dal terzo capitolo, o al blando anonimato espresso da Protocollo Fantasma. Inutile dire che se in Mission: Impossible – Rogue Nation c’è una costante positiva, questa è l’ennesima prova convincente di Tom Cruise che, seppur spalleggiato da ottimi interpreti (funzionali soprattutto dal punto di vista comico-ironico), si carica sulle spalle tutto il peso della pellicola trascinandola dall’inizio alla fine. A 53 anni suonati. Appeso ad un Airbus A400M in volo. Senza controfigura.
Cos’altro convince di Rogue Nation? Una trama accattivante si oppone ad un’azione non sempre serratissima. Convincono moltissimo le scene iniziali e l’inseguimento in moto, molto meno la vera e propria mission impossible, ridotta ad una scarna mezz’ora non troppo mission e decisamente poco impossible. Le battute finali regalano buoni colpi di scena, l’atmosfera e le ambientazioni non deludono, sempre scandite da una delle colonne sonore più famose del cinema, ormai entrata nell’immaginario collettivo. La comicità e l’ironia prendono progressivamente piede trovando il loro culmine nella fase ambientata in Inghilterra: ancora una volta Simon Pegg si ritaglia un ruolo interessante tra il serio ed il dissacrante.
Il già citato ritmo altalenante è però funzionale ad un finale ben congegnato, ricco di suspense, adrenalinico ma dai risvolti tattici, quasi scacchistici. Il brand si risolleva dunque con un capitolo più che degno, sicuramente divertente per i più ed in grado di regalare il giusto mix di risate ed intrattenimento visivo grazie ad una componente tecnica di rilievo ed effetti speciali e CGI mozzafiato. Per il prossimo capitolo però possiamo chiedere qualcosa di un pochino più impossible?
Scheda film
Titolo: Mission Impossible: Rogue Nation
Regia: Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Drew Pearce, Christopher McQuarrie
Cast : Tom Cruise, William Brandt, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Alec Baldwin, Sean Harris, Simon McBurney
Genere: Azione, Spionaggio, Thriller
Durata: 131′
Produzione: Bad Robot Productions, Skydance Productions, Paramount Pictures
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 19/08/2015
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