I Minions hanno come unico scopo quello di seguire un Cattivissimo, ma la ricerca non è sempre stata semplice. Dopo una serie di sfortunate esperienze con vari “cattivissimi”, dalla Preistoria fino all’era napoleonica, i Minions decidono di stabilirsi in Antartide, dove fondano la loro civiltà. L’assenza di un padrone si fa però sentire, e i nostri amici cominciano ben presto ad annoiarsi e deprimersi. Kevin, uno dei più coraggiosi, decide dunque di partire alla ricerca di un nuovo Cattivissimo, affiancato da Stuart ed il piccolo e imbranato Bob, in un viaggio che li porterà da New York a Londra, passando per Orlando.
Dopo il successo straordinario di Cattivissimo Me 2 (terzo miglior incasso del 2013 dopo Frozen e Iron Man 3; quinto miglior incasso di sempre per un film d’animazione, recentemente superato proprio da Minions) e in attesa di Cattivissimo Me 3, in arrivo il 30 giugno 2017, Universal Pictures e Illumination Entertainment aiutano grandi e piccoli ad ingannare l’attesa con un capitolo prequel interamente dedicato ai gialli mostriciattoli. Minions infatti ripercorre la loro genesi ed evoluzione, aprendo con una nuova rivisitazione della storia in chiave “minion” fino a narrarci le avventure che hanno preceduto l’incontro con il cattivissimo Gru.
Ancora una volta ci ritroviamo dunque a discutere su quale sia la formula magica dei Minions. Ebbene si, anche in questo prequel è impossibile non apprezzare il format offerto dai simpatici personaggi ideati da Ken Daurio e Cinco Paul. Il fulcro risiede ancora una volta nel loro linguaggio surreale, misto di spagnolo, italiano e inglese utilizzato nel modo più assurdo e divertente possibile, e nei loro modi di fare, buffi, impacciati, caciaroni e ingenui. Riassumono inoltre l’essenza della comicità, ovvero la costante contraddizione. I Minions sono dei cattivi troppo buoni per essere odiati, perché le loro intenzioni malvagie, al servizio del Cattivissimo, falliscono praticamente sempre. Tifiamo tutti per i cattivi perché in realtà non riescono mai ad esserlo. E’ facile, a questo punto, definire i Minions come massima espressione del cinema d’animazione moderno, quel cinema che vuole riunire di fronte al grande schermo grandi e piccini non solo per il semplice fatto che il grande sia costretto ad accompagnare il piccolo, bensì per offrire un’esperienza divertente ad entrambi. Il film è ricco di riferimenti che faranno contenti anche i più grandi, tra humor inglese della Londra dei primi anni di Elisabetta II e un forte citazionismo a musica, spettacolo, cultura e tradizioni. Da tempo sono infatti stati superati gli stretti vincoli dell’animazione, come testimoniano i successi globali di film come Frozen e l’incombente arrivo dell’acclamatissimo Inside Out.
I Minions dunque, seppur soli e privi di quello che sarà il loro vero Cattivissimo, dimostrano ancora una volta tutto il loro potenziale. Una storia non troppo brillante mina in parte il risultato finale, soprattutto per l’assenza di un leader carismatico, nonché immensa spalla comica come Gru. Il tono è sempre il solito, battute dumb-but-smart, 90 minuti di divertimento (durata quasi ottimale, visto che nel finale si comincia ad accusare una leggera stucchevolezza) e una conclusione chiarissima: longevità infinita, se si faranno le giuste scelte in futuro.
Titolo: Minions
Regia: Pierre Coffin, Kyle Balda
Sceneggiatura: Brian Lynch
Cast : Pierre Coffin, Sandra Bullock, Jon Hamm, Michael Keaton, Allison Janney, Geoffrey Rush, Steve Carrell
Genere: Animazione, Commedia
Durata: 91′
Produzione: Illumination Entertainment
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 27/08/2015
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