In un’immaginaria Cina dei Samurai umani e mostri convivono ormai da tempo in pace. La nascita di un nuovo erede della dinastia dei mostri è però destinata a risvegliare lo spirito combattivo degli umani, decisi a mettere definitivamente fine all’esistenza di una razza che continua a nascondersi fra gli uomini. Per salvarlo da morte certa la madre regina morente affiderà Wuba, piccolo Re dei Mostri, ad un cuoco e sarto zoppo e ad una esuberante samurai di secondo livello, affinché possano portarlo in salvo per consentire alla sua razza di prosperare in un luogo lontano dalle offensive umane.
Monster Hunt è un opera che, ad un primo approccio, non è definibile nel modo banale che vuole apparentemente farci credere. Blockbuster assoluto in Cina, con un incasso record di 400 milioni di dollari, vanta come suo punto di forza l’interessante (ma già ampiamente sperimentata) forma ibrida tra film d’avventura (con personaggi dunque reali) e d’animazione, che risolve nel più classico dei mix fra live action e CGI. Questo secondo aspetto, molto preponderante, è curato da una vecchia conoscenza del cinema occidentale, Raman Hui, co-regista del celebre ma poco fortunato Shrek Terzo. Eppure le influenze sono ben poche, forse ravvisabili soltanto in quella parte musical che il film propone con forza e che sembra in parte riprendere proprio dai film dell’orco verde. Ebbene sì, poiché i mostri assomigliano più a rotondeggianti sfere multiarticolari che a qualsiasi tipo di mostricciatolo del cinema di animazione a noi più vicino. Se proprio volessimo cercare un paragone di qualche tipo, potrebbero sembrare dei Minions obesi e mollicci, ma anche in questo caso ci sembrerebbe più che altro una forzatura.
Il film colpisce soprattutto nel suo mescere surreale, tragicomico, esagerazione e semplice intrattenimento per i più piccoli. Sullo schermo si alternano situazioni al limite dell’assurdo, scene di pura demenzialità e segmenti quasi assimilabili ad un film d’azione, con combattimenti esilaranti in cui Wuba, il piccolo e tenero mostriciattolo, è sempre assoluto protagonista, in grado di strappare sempre qualche risata con il suo atteggiamento apparentemente ingenuo e innocuo.
Resta il fatto di trovarsi comunque di fronte ad una produzione dallo spessore piuttosto limitato. Al di là di qualche scena simpatica, più di qualche risata e degli “scontri” che fanno divertire lo spettatore l’opera non sembra in grado di offrire molto altro. La durata extra large di 111 minuti (pur non essendo pura animazione) fa sentire il suo peso fino alla brusca accelerata del finale che risolleva i ritmi del film. Malgrado le aggiunte che la slegano infatti in parte dal filone meramente infantile, Monster Hunt resta un’opera semplice per un pubblico semplice. Essa asseconda gusti particolari, probabilmente di difficile apprezzamento in Occidente, solleva tematiche interessanti come quelle dell’abbandono e dell’amicizia (oltre a muovere sotto traccia una critica alla nobiltà) e strizza l’occhio al resto della filmografia d’Oriente con qualche combattimento che ricorda scherzosamente le tanto amate arti marziali. E’ comunque una ventata di aria fresca, con personaggi particolari e innovativi, positivamente lontani dai modelli ormai canonizzati dell’animazione nostrana che hanno ormai monopolizzato la scena.
Scheda film
Titolo: Monster Hunt
Regia: Raman Hui
Sceneggiatura: –
Cast : Bai Baihe, Jing Boran, Jiang Wu, Elaine Jin, Wallace Chung, Eric Tsang, Sandra Ng, Tang Wei, Yao Chen, Yan Ni, Bao Jianfeng, Wang Yuexin, Guo Xiaodong, Li Jingjing, Cindy Tian, Zhang Yuexuan
Genere: Live Action/Animazione
Durata: 111′
Produzione: Dream Sky Entertainment, Beijing Digital Impression Media, Tencent Video, Heyi Pictures, Beijing Union Pictures, Zhejiang Xinghe Culture Agency, Zhejiang Sanle Pictures, Zhejiang Film and TVEDKO, Guanxing Entertainment
Distribuzione: –
Nazione: Cina
Uscita: –
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