Nella splendida cornice dell’Hotel de Russie abbiamo incontrato Bradley Cooper, Sienna Miller e Riccardo Scamarcio del nuovissimo film di John Wells Il sapore del successo (Burnt, in lingua originale), distribuito nelle sale italiane in 300 copie da 01 Distribution.
Se il tema del film è culinario, non può non esserla anche la prima domanda. Ne Il sapore del successo si sente infatti la fortissima influenza dei Reality Show di cucina che tanto successo hanno avuto oltreoceano e, più recentemente, nel nostro paese. Sono cresciuto cucinando con mia nonna e guardando programmi di cucina – esordisce Cooper – Ho lavorato tempo fa a livello professionale in un ristorante, ho imparato tanto. Amo cucinare e questo film non mi ha privato della gioia di continuare a farlo. Cucinare è aggregante, unisce.
Malgrado tutti gli attori abbiano infatti ricevuto gli insegnamenti dello chef Marcus Wareing e del suo staff, vi è un apprezzamento di fondo da parte di tutti nei confronti di programmi di questo tipo. Ho guardato molti documentari – aggiunge – tra cui Boiling Point della BBC, trasmissione televisiva che ha fatto da apripista a molte altre seguendo la strada di Gordon Ramsay verso la terza stella Michelin. Al parallelismo proprio con il celebre chef, giudice di Masterchef USA e vero e proprio mattatore del celebre Hell’s Kitchen, ci tiene a precisare – molte delle trasmissioni che ho seguito hanno come protagonista Gordon Ramsay, e ho avuto anche la grande fortuna di lavorare in uno dei suoi ristoranti. Adam Jones però non ha nessun collegamento con lui, è stato creato solo ed esclusivamente dalla mente dello sceneggiatore. Sicuramente da lui ho imparato molto dell’aspetto psicologico.
Al di là dello chef Adam Jones, Bradley Cooper nella vita è davvero così competitivo? Sembra proprio di sì. Sono molto competitivo con me stesso – sentenzia, e si lascia andare ad una riflessione di ampio respiro sul cinema. Allo stesso tempo amo lo spirito di collaborazione del cinema, il fatto che tutti quanti ci mettiamo insieme per raccontare una storia. E’ questa la differenza tra noi e gli chef, anche se lo spirito competitivo del loro ambiente rende il mondo della cucina migliore. Nel cinema tutti dipendono da tutti, dagli attori più “forti” fino all’anello debole.
Bradley Cooper e Sienna Miller tornano a lavorare insieme dopo la prima collaborazione in American Sniper. Lì il rapporto era tra marito e moglie, guerra e casa, mentre adesso si è spostato tra chef e aiuto-chef, cucina e vita. Sono progetti differenti – risponde Sienna Miller – American Sniper è stata un’esperienza più profonda, ma è bello fare qualcosa di diverso. Bradley è riuscito a trasformarsi come pochi sanno fare dando vita al lato schizofrenico della recitazione. Riguardo l’evoluzione dei personaggi, rispetto alla precedente esperienza, aggiunge – Qui abbiamo dei personaggi particolari, inizialmente molto chiusi e che si aprono solo con il proseguo del film e attraverso varie vicende.
Il mestiere dell’attore – aggiunge Cooper – è quello di passare di progetto in progetto, di ruolo in ruolo. Ammetto che il passaggio da Chris Kyle a questo personaggio è stato molto interessante.
Gli attrezzi del mestiere in cucina, per ogni chef che si rispetti, sono i coltelli, ma quali sono i veri strumenti del mestiere di un attore. Bradley Cooper è chiaro – i nostri attrezzi siamo noi stessi. Usiamo il nostro corpo, le nostre emozioni, i nostri sentimenti. E’ una forma d’arte molto particolare.
Ringraziando Bradley Cooper, Sienna Miller e Riccardo Scamarcio, vi ricordiamo che Il sapore del successo arriverà nelle sale italiane dal 26 novembre.
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