Spesso nelle storie di ordinaria quotidianità si nasconde una forza nascosta che ci porta ad apprezzarne la verità di fondo e il realismo.
Un’empatia implicita che nasce tra spettatore e ciò che viene rappresentato; se con Il Lato positivo il regista americano David O. Russell era riuscito a fare propria la capacità di portare sul grande schermo una sceneggiatura che raccontava della contemporaneità americana, con Joy vi è la scelta di insistere ancora una volta su tali tematiche già consolidate nel suo cinema.
Il risultato è un film che lascia precluse diverse possibili potenzialità e che invece decide di rimarcare una tradizione efficace, quale quella del connubio tra il regista e la sempre magistrale “musa” Jennifer Lawrence, un’eroina dei nostri tempi in questa storia dai contenuti fortemente televisivi.
Una soap opera cinematografica che rivela ancora una volta il talento, ormai indiscusso, dell’attrice che, possiamo dirlo, è l’unica vera protagonista; questa volta nei panni di Joy Mangano, vivrà sulla sua pelle il sogno americano di chi, da un contesto sociale e familiare disagiato, si vedrà catapultato sull’onda del successo. Un riscatto personale che però non è libero da impedimenti e delusioni; a fare da cornice all’intera vicenda un contesto familiare ormai classico nella poetica del director statunitense, una famiglia che di problemi ne ha fin troppi e di cui Joy sembra l’unica “normale”.
Affermazione di sè stessi, presa di coscienza da un torpore che fino a quel momento era stato fulcro di un’esistenza all’insegna del più totale annullamento personale, questi gli ingredienti di ciò che, forse noi tutti, ci aspetteremmo dalla vita ed è ciò che Russell ha voluto raccontare, portandoci a vivere l’ascesa non solo economica ma morale di Joy Mangano, imprenditrice capace di rivoluzionare il sistema delle pulizie con la creazione del primo vero mocho della storia.
Emancipazione femminile che è il vero fulcro della storia e che trova particolare incarnazione nella alquanto capacità recitativa della Lawrence, unico e vero motore del film.
Un film ben congegnato ma che non va oltre il classico compitino, portando a casa un risultato sufficiente ma alquanto sterile (eccezion fatta per la protagonista) in fatto di novità.
David O. Russell si rivela a suo agio in ambienti familiari distorti, portando alla luce contraddizioni e rapporti interpersonali viziati da una crisi di fondo che è poi quella che vive la protagonista, una sguattera in stile cenerentola catapultata ai giorni nostri.
Dopo la vittoria al Golden Globe non ci resta che vedere se l’eroina di Hunger Games si porterà a casa un’altra statuetta per una performance che tiene in piedi un film sicuramente sottottono rispetto a quello a cui ci aveva abituato il regista.
Scheda film
Titolo: Joy
Regia: David O. Russell
Sceneggiatura: David O. Russell
Cast: Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Robert De Niro, Elisabeth Röhm, Dascha Polanco, Virginia Madsen, Edgar Ramirez, Isabella Rossellini, Diane Ladd, Jimmy Jean-Louis
Genere: Drammatico
Durata: 120′
Produzione: Annapurna Pictures, Davis Entertainment
Distribuzione: 20th Century Fox
Nazione: USA
Uscita: 28/1/15
Lascia un commento