E’ uscito mercoledì 27 gennaio nelle sale il remake di “Point Break“, realizzato dal regista Ericson Core (“Imbattibile”) basato sull’omonimo cult d’azione del 1991 di Kathryn Bigelow ed è stato subito un grande successo, con un incasso totale di 149.059 euro.
Distribuito dalla Eagle Pictures in 216 copie, si è posizionato al secondo posto del box office subito dopo “Revenant – Redivivo” (superando “Quo Vado? ” di Zalone) e raggiungendo la media copia più alta (690 euro).
Ricerche effettuate a campione hanno dimostrato che il pubblico femminile è stato fondamentale per riempire le sale d’Italia che proiettavano POINT BREAK ieri, proprio mentre 7.859.000 spettatori erano incollati alla tv per la la Semifinale di Coppa Italia Juve- Inter su RAIUNO.
Motivo del successo, anche e soprattutto la spettacolarità della pellicola, un concentrato dei più audaci atletismi mai visti in un film, tra cui lo stunt più pericoloso della storia del cinema; infatti nel mondo del Base Jumping, nessuno aveva mai rischiato l’impresa di un volo in wingsuit così pericoloso come quello che vedremo nella nuova versione di “Point Break”.
I nuovi protagonisti sono Luke Bracey (che vedremo prossimamente in “Hacksaw Ridge” di Mel Gibson) come Johnny Utah, un giovane agente dell’FBI che si infiltra in una squadra di atleti alla continua ricerca di emozioni forti, guidati dal carismatico Bodhi, interpretato da Edgar Ramirez (che vedremo prossimamente in “Joy” di David O. Russell).
Una pellicola che dal primo all’ultimo fotogramma è un concentrato di adrenalina allo stato puro e che offre una nuova visuale di cosa voglia dire oggi essere un’atleta di sport estremi; la sfida del regista è stata quella di portare il film a un livello che sarebbe stato impossibile raggiungere venticinque anni fa.
Girato in Real 3D, il film include nel cast Teresa Palmer, Ray Winstone, Delroy Lindo, oltre che i migliori atleti di sport estremi del mondo arruolati come stunt, tra cui i surfer Laird Hamilton e Laurie Towner, il pilota di wingsuit Jeb Corliss, lo skateboarder Bob Burnquist e il free climber Chris Sharma.
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