88esima edizione degli Academy Awards. Gli Oscar 2016 non saranno ricordati sicuramente per il loro particolare intrattenimento, coinvolgimento del pubblico e, in generale, per la loro capacità di divertire. Chris Rock, già conduttore della cerimonia nel 2005, parte forte con un discorso a doppio senso (tra il serio e l’ironico) sulla questione dei “neri” e degli #oscarssowhite e, benché la cosa possa inizialmente risultare interessante e divertente, ben presto la questione diventa ridondante, pesante, fine a se stessa e ben poco divertente. Per cercare di smuovere la situazione Rock cercherà addirittura di giocare sulla crisi ucraina durante la premiazione del documentario Amy, ma il risultato è decisamente pessimo e infelice.
Leonardo DiCaprio rompe la maledizione. Alla fine della fatidica frase “and the Oscar goes to…” il nome è proprio il suo per l’interpretazione in The Revenant. Discorso che ricalca quello ai Globes, tra ringraziamenti ad Hardy e Inarritu, alle minoranze e all’ambiente.
Ennio Morricone vince l’Oscar per la Miglior Colonna Sonora! Adesso possiamo dirlo! Dopo il Golden Globe (ritirato da Tarantino), l’ottantasettenne musicista italiano ritira il suo Premio Oscar con estrema commozione parlando in italiano all’Academy e avvalendosi della traduzione del figlio. Tanti ringraziamenti (c’è spazio anche per il collega nominato John Williams) per un premio meritatissimo.
A spaccare e dominare la prima parte della cerimonia è l’attesissimo Mad Max: Fury Road. In meno di due ore arrivano 6 statuette “tecniche”, sintomo dell’oggettiva qualità cinematografica del prodotto di George Miller. Spotlight e La Grande Scommessa si dividono le statuette per le sceneggiature (abbastanza prevedibili), così come prevedibilissimo l’Oscar a Inside Out come Miglior Film d’animazione. Mark Rylance (Il ponte delle spie) sovverte i pronostici negando a Sylvester Stallone forse l’ultima possibilità di portare a casa una statuetta. Allo stesso modo ribaltata la situazione dei Globes per la miglior attrice non protagonista: Kate Winslet non bissa il successo e lascia spazio al trionfo di Alicia Vikander per la sua interpretazione in The Danish Girl.
La seconda parte vede Inarritu prendersi, a scapito di George Miller, la miglior regia per Revenant. Ancora una volta, come ai Globes, ringraziamento a Leonardo DiCaprio per il suo eccezionale lavoro. Per lui quarta statuetta, seconda consecutiva alla regia dopo quella, nel 2015, per Birdman. Brie Larson rispetta a sua volta il verdetto dei Golden Globes e straccia la concorrenza con la sua straordinaria interpretazione in Room e aggiudicandosi l’Oscar alla Miglior Attrice Protagonista.
Colpisce e commuove Lady Gaga con la sua “Til It Happens To You”, anonimo The Weekend, capace comunque in qualche modo di far arrivare 50 Sfumature di Grigio agli Oscar. Deludente Sam Smith con la sua “Writing’s on The Walls”, non chiaro se palesemente ubriaco o solo rovinato dal tentativo maldestro di rivisitare la sua canzone in chiave “Radiohead”. Malgrado ciò, porta a casa la statuetta per la Miglior Canzone ringraziando tutti e dedicandola, da omosessuale fiero e dichiarato, a tutto il mondo LGBT.
C’è spazio per il gran finale, attesissimo. Spotlight si prende la statuetta a Miglior Film e chiude in bellezza una serata ricca di emozioni (ma povera di intrattenimento).
Ecco un riepilogo dei premiati.
Miglior Film:
“Spotlight”
Miglior Attore protagonista:
Leonardo DiCaprio in “The Revenant”
Miglior Attrice protagonista:
Brie Larson in “Room”
Miglior Attore non protagonista:
Mark Rylance in “Il Ponte delle Spie”
Miglior Attrice non protagonista:
Alicia Vikander in “The Danish Girl”
Miglior Regia:
“The Revenant” Alejandro G. Iñárritu
Miglior Sceneggiatura Non Originale:
“La Grande Scommessa” Screenplay by Charles Randolph and Adam McKay
Miglior Sceneggiatura Originale:
“Spotlight” Written by Josh Singer & Tom McCarthy
Miglior Film d’Animazione:
“Inside Out” Pete Docter and Jonas Rivera
Miglior Documentario:
“Amy” Asif Kapadia and James Gay-Rees
Miglior Film Straniero:
“Son of Saul” Hungary
Miglior Fotografia:
“The Revenant” Emmanuel Lubezki
Migliori Costumi:
“Mad Max: Fury Road” Jenny Beavan
Miglior Corto Documentario:
“A Girl in the River: The Price of Forgiveness” Sharmeen Obaid-Chinoy
Miglior Montaggio:
“Mad Max: Fury Road” Margaret Sixel
Miglior Trucco e Parrucco:
“Mad Max: Fury Road” Lesley Vanderwalt, Elka Wardega and Damian Martin
Miglior Colonna Sonora Originale:
“The Hateful Eight” Ennio Morricone
Miglior Canzone Originale:
“Writing’s On The Wall” from “Spectre”
Music and Lyric by Jimmy Napes and Sam Smith
Miglior Scenografia:
“Mad Max: Fury Road” Production Design: Colin Gibson; Set Decoration: Lisa Thompson
Miglior Effetti Speciali:
“Ex Machina” Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington and Sara Bennett
Miglior Cortometraggio Animato:
“Bear Story” Gabriel Osorio and Pato Escala
Miglior Cortometraggio:
“Stutterer” Benjamin Cleary and Serena Armitage
Miglior Montaggio Sonoro:
“Mad Max: Fury Road” Mark Mangini and David White
Miglior Mixaggio Sonoro:
“Mad Max: Fury Road” Chris Jenkins, Gregg Rudloff and Ben Osmo
6 Oscar – Mad Max
3 Oscar – Revenant
2 Oscar – Spotlight
1 Oscar – La Grande Scommessa
1 Oscar – Ex Machina
1 Oscar – Inside Out
1 Oscar – Il Ponte delle Spie
1 Oscar – The Danish Girl
1 Oscar – Room
1 Oscar – SPECTRE
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