Ripresisi dai terribili attacchi nordcoreani (di Olympus Has Fallen), gli USA vivono un periodo di apparente pace e tranquillità. Mike Banning (Gerald Butler) ha di nuovo del tempo da dedicare alla propria famiglia e trascorre le sue giornate in attesa della nascita del figlio, considerando l’idea di rassegnare le dimissioni dal proprio incarico. Nel frattempo la misteriosa morte del primo ministro britannico Wilson riunisce tutti i maggiori capi di Stato occidentali, compreso il presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher (Aaron Eckhart), a Londra per i funerali. Quale migliore occasione, per una trappola mortale.
Se già l’idea di un remake dell’originario Attacco al Potere (The Siege) del 1998 (che, tra l’altro, valse anche un Razzie al caro Bruce Willis) sembrava nel 2013 abbastanza folle, anche se la pellicola riuscì a trovare un suo perché sia sfruttando l’onda lunga della minaccia atomica della Corea del Nord agli Stati Uniti, sia un buon compromesso tra intrattenimento, action e trama, stavolta la situazione sembrava già nella sua genesi oggettivamente più complicata. Cosa aspettarsi infatti dal sequel di un filone sfruttatissimo e che solo grazie a qualche interessante trovata era riuscito a recuperare nuova linfa?
Niente, verrebbe da dire spontaneamente. E questa risposta non va più di tanto lontano dalla realtà dei fatti. Recuperata infatti la coppia action Butler-Eckhart, entrambi parzialmente spariti dai radar cinematografici negli ultimi tempi (benché la nostalgia si faccia inevitabilmente canaglia quando si parla di Butler e la memoria finisce inevitabilmente per riportarci ai fasti di 300), e affidata la regia a Babak Najafi, che raccoglie la pesantissima eredità di un certo Antoine Fuqua (Training Day), sono infatti le idee a venire meno. Benché sia interessante l’ambientazione londinese, con annesso G7 e presenza di tutti i leader occidentali, la situazione si presta immediatamente a ciò che lo spettatore non vuole di certo vedersi riproposto per l’ennesima volta: il surreale eroismo di un Butler da “one man show” forte di un più che probabile dono dell’immortalità e con la capacità di mettere in ginocchio forze speciali ed intere milizie senza troppi problemi (forse qualche pugno rimediato ogni tanto). Per carità, lunga vita all’inverosimile e all’eccesso inevitabile di produzioni come Attacco al Potere (componenti che, nel primo capitolo, avevano in qualche modo funzionato), ma in questa seconda tranche delle avventure di Banning è proprio l’originalità a venire meno.
Lungi dal demonizzare le produzioni americane (leggere americanate), sempre più capaci sotto la loro spessa coltre di cafonaggine di innovarsi e stupire lo spettatore, siamo infatti di fronte ad un film con tanta, troppa debordante azione e niente cervello. In Attacco al Potere 2 non c’è apparentemente nulla di ragionato, di pensato, di orchestrato. Al di là di un inizio quantomeno promettente, il film si adagia su un’accozzaglia di situazioni tratte da schemi pluriabusati per nulla legati da un filo conduttore che non sia un concetto di azione nemmeno troppo sfrenata. Il film infatti subisce una fortissima flessione nella parte centrale per poi riprendersi solo con il classico finale “a stelle e strisce, mano sul cuore e inno nazionale” che tanto piace e gonfia d’orgoglio l’ego autocelebrativo degli USA. Al di là di un Butler redivivo Leonida (ma, al contrario di quest’ultimo, palesemente invincibile), inarrestabile ed incontrollabile, c’è molto, molto poco. Il tentativo di cavalcare, ancora, l’onda del terrorismo (benché riferimenti all’estremo oriente ce ne siano ben pochi) non paga così come a non pagare è la presunzione di credere che l’avventura suburbana del presidente e del suo guardaspalle abbia ancora qualcosa da dire. Il fatto che l’opera in sè risulti poi tecnicamente rivedibile e complessivamente poco curata ne è solo un’ovvia conseguenza
Indubbiamente il film ha qualche suo momento, diverte in alcuni frangenti e forse appaga le basse pretese action di chi, giustamente, poco si aspetta. Ma probabilmente anche quel “poco da aspettarsi” è mal riposto in una disorganica pochezza che il film trasuda nel presentarci una copia sbiadita del suo precedente e infarcita di elementi per nulla benefici ad una possibile innovazione narrativa. Attacco al Potere 2 è un’americanata, nessuno ne avrebbe mai dubitato. Il fatto che sia un’americanata stupida e mal realizzata è sicuramente il problema più grave.
Scheda film
Titolo: Attacco al Potere 2 – London Has Fallen
Regia: Babak Najafi
Sceneggiatura: Katrin Benedikt, Christian Gudegast, Creighton Rothenberger, Chad St. John
Cast : Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Alon Moni Aboutboul, Angela Bassett, Waleed Zuaiter, Robert Forster, Melissa Leo, Radha Mitchell, Charlotte Riley
Genere: Azione
Durata: 99′
Produzione: Millennium Films, G-BASE, LHF Film
Distribuzione: M2 Pictures
Nazione: USA, Regno Unito, Bulgaria
Uscita: 3/3/16
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