Dopo le vicende che hanno portato al matrimonio tra Toula (Nia Vardalos) e Ian (John Corbett), le giornate sembrano scorrere tranquille nella casa della famiglia Portokalos. In realtà i due stanno affrontando una sempre più preoccupante crisi matrimoniale ed un rapporto con la figlia Paris (Elena Kampouris) tutt’altro che idilliaco, con quest’ultima oppressa e condizionata dall’ossessiva vicinanza dei genitori. A scuotere definitivamente l’ambiente famigliare è però una terribile scoperta matrimoniale a cui bisognerà assolutamente rimediare.
Difficile, a quattordici anni di distanza, pensare minimamente che un cult come Il mio grosso grasso matrimonio greco possa avere un seguito. L’originaria commedia del 2002 fu infatti un successo strepitoso ed inaspettato al botteghino, raccogliendo quasi 400 milioni di dollari di incassi a fronte di un costo di produzione di poco superiore ai 5 milioni. Oltre che essere infatti una commedia fresca e godibile, ebbe la fortuna, oltre che la capacità, di diventare un film iconico, entrato di diritto nelle coscienze collettive in merito ai classici della comicità.
A Joel Zwick subentra Kirk Jones, alla quinta esperienza alla regia, dopo aver lavorato con attori del calibro di Sam Rockwell, Colin Firth ed Emma Thompson. C’è sempre un matrimonio, ma stavolta il lavoro di regia e sceneggiatura (curata dalla stessa Nia Vardalos) è svolto alla ricerca di un’innovazione delle tematiche che possa dare nuova linfa ad un film che, alla vigilia, rischiava seriamente di restare offuscato dalla luce riflessa del suo predecessore. Attraverso infatti questioni di amore giovanile, di integrazione e di accettazione dello straniero (ripescate dal primo capitolo ma fortemente attualizzate), il film ci mette sostanzialmente di fronte a tre storie parallele che riguardano tre distinte “coppie”: due in crisi, Toula e Ian, Maria e Gus, e una ancora non ben delineata, con la giovane Paris ancora alla ricerca di se stessa e del suo primo amore, che i nonni vorrebbero tanto fosse greco, come da tradizione.
Le gag sono particolarmente riuscite: Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 sa divertire con relativa semplicità presentandoci dei personaggi comici piuttosto canonici (il burbero, la coppia, etc.) ma comunque funzionali. La pellicola funziona perché imperniata, ancora una volta, sul suo punto forte: la grecità. Il continuo richiamo alla Grecia e il continuo riferimento ad essa nelle battute dei personaggi è un modo fresco e divertente per far ridere lo spettatore, in maniera originale e spontanea. Da Alessandro Magno alla moussaka, fino alle bisbetiche liti dei “vecchi” capifamiglia, il folklore greco adattato allo schermo è simpatico e quasi sempre piacevole.
Al film manca forse la brillantezza di non poter riproporre un matrimonio come si deve anche in questo capitolo (comprensibile, visto che ciò avrebbe significato ricalcare in toto il predecessore), matrimonio che appunto viene liquidato piuttosto rapidamente nelle battute finali (dove c’è anche spazio per una innocente e rapida riflessione sull’omosessualità). Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 vive dunque dei suoi personaggi inserendo una serie di temi interessanti e approfondendo in modo soddisfacente il problema chiave del passaggio generazionale all’interno della famiglia Portolakos, il saper reagire alle difficoltà e alle complicazioni, ovviamente nel modo più greco possibile. Il risultato è positivo, sintomo di un’opera che ancora una volta deve all’ellenismo la chiave del suo successo e ci consegna una grossa, grassa operazione nostalgia più che godibile.
Scheda film
Titolo: Il mio grosso grasso matrimonio greco 2
Regia: Kirk Jones
Sceneggiatura: Nia Vardalos
Cast : Nia Vardalos, Michael Constantine, John Corbett, Elena Kampouris, Lainie Kazan, Andrea Martin, Ian Gomez, Joey Fatone
Genere: Commedia
Durata: 94′
Produzione: Gold Circle Films HBO Films Playtone
Distribuzione: Universal Pictures Italia
Nazione: USA
Uscita: 24/3/16
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