Presso l’Hotel Bernini Bristol nel cuore di Roma abbiamo incontrato il regista Ariel Vromen e l’attore californiano Kevin Costner, nella capitale per presentare Criminal, il nuovo thriller-action del director israeliano famoso per il suo The Iceman.
Tornato all’azione dopo la parentesi drammatica con Black or white, il film presentato due anni fa al Festival del Cinema di Roma, Kevin Costner viene subito interrogato sul perché del ritorno al ruolo a lui più consono e sul perché di questo personaggio un po’ atipico. Volevamo creare un personaggio che non venisse dimenticato, che siamo sicuri che rimarrà inciso nella vostra memoria – sentenzia l’attore. Sono comunque orgoglioso di questo film e di aver lavorato con Ariel, anche se all’inizio non ero molto sicuro di volerlo fare, poteva essere uno sbaglio, non mi sembrava il caso di interpretare un criminale, ma non mi pento di averlo fatto.
Criminal è un film che pone l’attenzione su limiti alla sperimentazione scientifica e all’analisi della mente umana. C’è davvero bisogno di limiti su questi aspetti? C’è sempre bisogno di limiti, anche quando beviamo, ad esempio – afferma Costner sorridendo, senza però astenersi dal considerare la scienza come componente fondamentale delle nostre vite, e approfittando per esprimere una delle sue paure più grandi – Non mi farebbe piacere dimenticarmi un giorno dei miei genitori o dei miei cari o semplicemente delle persone che mi hanno voluto bene. I nostri ricordi sono come un cuscino su cui ci adagiamo.
Il tema della memoria e del trasferimento dei ricordi è infatti indubbiamente interessante, così tanto da aver addirittura affascinato il regista Ariel Vromen. Ho fatto ricerche e ho constatato come la maggior parte delle operazioni siano di rimozione della memoria e dei brutti ricordi – esordisce – ma quello che più mi ha affascinato di Criminal è l’idea di capire perché i ricordi più forti che rimangono nella mente dell’altra persona sono i ricordi emotivi, cosa significhi per un uomo che non ha mai provato empatia scoprire questi ricordi emotivi così forti. Alla fine siamo quello che siamo per i nostri ricordi.
C’è qualche ricordo nella sua vita che Kevin Costner cambierebbe o vorrebbe dimenticare, un po’ come in Criminal? La mia vita è come quella di tutti in questa stanza, al di là forse della fama – afferma – Ci sono un paio di cose che vorrei dimenticare, ma i miei sbagli sono tanto importanti quanto i miei successi. Nessuno infatti, a suo dire, vuole far conoscere la parte peggiore di sè agli altri e, soprattutto a chi si ama. Come tutti, anche Costner ha i suoi rimpianti – Non cerco però di vivere la mia vita basandomi su di essi – conclude. A dire il vero vorrei entrare nella mente di mia moglie per capire cosa pensa – esclama Costner ancora sollecitato sull’argomento dei ricordi, salvo poi lasciarsi andare ad una sentita e commossa riflessione sui rapporti umani e sull’amore – C’è un grande rischio che tutti ci assumiamo quando amiamo. Le persone che non amano non condividono lo stesso rischio. La ragione per cui rischiamo così tanto è perché sappiamo che perderemo quella persona prima o poi, ma è meglio amare e sapere che proverai un dolore terribile che viene dall’amare qualcuno o qualcosa.
Tornando al ruolo atipico di Costner, Vromen chiarisce subito il suo personaggio – Kevin non sembra un criminale, ma la persona più vicina ad un angelo che conosca. Amo provare, e a volte non funziona, a spingere qualcuno a fare qualcosa che non è necessariamente nella sua comfort zone. L’ispirazione per questo personaggio e per “questo” Costner sembra essere arrivata, secondo parole del regista israeliano, dall’interpretazione in A Perfect World – Ho amato il suo personaggio in quel film, e ho visto un binomio che potevo riproporre in Jericho. Quando prendi qualcuno che non è mai visto come un cattivo dal pubblico, hai la possibilità di creare qualcosa di originale con esso, poiché non sai cosa aspettarti di ottenere da lui. Sul lavoro svolto e sulla preparazione del film ci ricorda di come il lavoro sia stato impegnativo e, talvolta, complicato – è stato molto complesso, una sceneggiatura complessa e una serie di quesiti posti allo spettatore a cui dovevamo dare risposta, dall’hackeraggio dei ricordi, al fatto del buono che diventa cattivo, a chi sia davvero il cattivo, se di cattivo si può parlare. Per quanto riguarda i riferimenti cinematografici, è sicuro – Mi sono rifatto ai film degli anni ’70 e mi sono reso conto che anche loro si sono dovuti misurare con storie complesse. Il segreto è quello di tornare alla radice, rimanere sempre attaccati al personaggio. E aggiunge, con un pizzico di riguardo e reverenza nei confronti della cinematografia italiana, vorrei avere la mente ed i ricordi di Federico Fellini
Abbiamo lavorato molto sul personaggio – aggiunge Costner – partendo dall’aspetto fisico con i capelli lunghi e la barba. Si apre poi un siparietto simpatico e particolare in cui l’attore californiano ci parla del suo personale italianissimo addetto al trucco Mario, che lo segue in ogni avventura. Presente anch’egli all’incontro, ci racconta brevemente il primo incontro con Kevin ad Amburgo per un film che non fu poi mai fatto, fino all’ultima esperienza con Criminal. Insieme con Mario – continua Costner – make up artist italiano che porto sempre con me, abbiamo creato il look del criminale. Ha cominciato a creare le cicatrici profonde, lì è stato l’inizio di Frankestein. Lentamente ho cominciato a perdere me stesso, una persona che i miei figli non avrebbero riconosciuto.
L’attore californiano si lascia poi ad una riflessione sulla situazione globale attuale e sul terrorismo, un altro degli argomenti toccati da un film poliedrico come Criminal – sono molto arrabbiato per quello che sta succedendo nel mondo, per il fatto che uno si può arrogare il diritto di minacciare qualcun altro. Siamo tutti confusi, io non ho la saggezza necessaria per sapere cosa bisogna fare, ma mi chiedo: Non abbiamo fatto progressi? Mi chiedo, citando Marvin Gaye: “Cosa sta succedendo?”.
Ringraziando Kevin Costner ed il regista Ariel Vromen vi ricordiamo che che Criminal arriverà nelle sale italiane dal 13 aprile distribuito in 500 copie da Notorious Pictures.
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