I ricordi dell’agente della CIA Bill Pope (Ryan Reynolds) sono irrimediabilmente andati perduti con la sua morte. Nella tomba con lui sono finiti gli ultimi istanti di vita in compagnia del terribile cyberterrorista noto con l’alias “L’Olandese” e una borsa contenente diversi milioni di dollari. Ma una rivoluzionaria tecnica di trasferimento neurale sviluppata dal dottor Franks (Tommy Lee Jones) potrebbe risvegliare i ricordi di Pope in un altro soggetto: il criminale seriale Jericho Stewart (Kevin Costner).
La fase calante di un attore non è mai di facile gestione, e questo è un discorso che, con Kevin Costner, ci siamo riservati di fare soprattutto nel caso delle sue due ultime uscite cinematografiche: l’action 3 Days to Kill e Black or White. Nel primo si era limitato ad un ruolo meramente tipico inserito in un film d’azione altrettanto banale, nel secondo aveva cercato di ritagliarsi un personaggio umano, sentimentale e affettivo in una peculiare storia di razzismo, tentativo tristemente culminato in una pellicola noiosa, lentamente trascinata al suo epilogo da un Costner sempre valido ma in seria difficoltà in delle vesti palesemente non sue.
Con Criminal il regista israeliano Ariel Vromen cerca in qualche modo di risollevare le sorti cinematografiche dell’attore californiano ritagliando per lui un ruolo atipico, capace di dare nuova linfa ad un interprete che ha saputo dimostrare indubbie capacità durante tutta la sua carriera ma che, ad un certo punto, non ha ricevuto più il materiale giusto su cui lavorare, né un personaggio memorabile con cui tornare a mettersi in mostra dopo i fasti degli anni 80-90. Come non farlo dunque, se non dando ad un attore storicamente dalla parte dei buoni, un ruolo da cattivo, da cattivissimo. L’esperimento funziona molto bene, sfruttando l’efficacia di straniare il pubblico con un villain non convenzionale, fuori dagli schemi e con caratteristiche che lo rendono umanamente profondo e caratterialmente ben delineato. Il personaggio di Jericho vive infatti uno sdoppiamento di identità su cui il regista può lavorare con una certa libertà, approfondendo sia la crisi psicologica che quella emotiva di un uomo che le emozioni non le ha mai potute provare.
La fortuna di Costner è di essere poi affiancato da un cast di tutto rispetto che ne esalta le doti e permette di sviluppare con successo più filoni narrativi, dalla storia d’amore con Jill Pope (Gal Gadot) velatamente e delicatamente trattata fino al rapporto mentale-cerebrale con Bill Pope, senza dimenticare innesti di assoluta qualità come Gary Oldman e Tommy Lee Jones. Il film poi mette quasi subito in chiaro i suoi toni, tendendo spesso e volentieri verso un esagerato/spaccone comunque sempre gradevole per lo spettatore. Costner è costretto, talvolta, a trasformarsi in una sorta di raging monster pieno di ira e collera, calcando anche troppo i toni della sua recitazione nel dare enfasi al suo personaggio. Siamo di fronte ad una sorta di Liam Neeson in crisi nevrotico-neurale spinto da frasi più tendenti al “Ti rompo il culo. Giuro che ti rompo il culo” piuttosto che ad un “Io vi cercherò. Vi troverò. E vi ucciderò”, stilisticamente più fine.
Criminal ha i suoi momenti lenti e compassati ma sa essere un valido cyberthriller con le sue componenti action più che valide. C’è un Costner rivitalizzato, un universo narrativo curato e completo, il tutto contestualizzato nel suo essere revival di un cinema di genere action anni 80 condito da un intrattenimento confusionario, e una comicità involontaria fatta di battute cult e rivisitazioni di un moderno Frankenstein.
Scheda film
Titolo: Criminal
Regia: Ariel Vromen
Sceneggiatura: Douglas Cook, David Weisberg
Cast : Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Gal Gadot, Gary Oldman, Jordi Mollà, Alice Eve, Ryan Reynolds, Michael Pitt, Scott Adkins
Genere: Azione, Thriller, Drammatico
Durata: 113′
Produzione: BenderSpink, Campbell Grobman Films, Lionsgate, Millennium Films
Distribuzione: Notorious Pictures
Nazione: USA, Regno Unito
Uscita: 13/4/16
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