Arriva in sala oggi giovedì 28 aprile il film Sole Alto di Dalibor Matanić Premiato a Cannes, candidato al Premio LUX del Parlamento europeo.
Giulietta è serba e Romeo è croato. Giovani, coraggiosi, innamorati: Giulietta e Romeo secondo l’intensa visione balcanica del regista Dalibor Matanić. Una Giulietta serba e un Romeo croato che lottano sotto i cieli dell’ex Jugoslavia senza mai perdere la speranza della luce. La speranza del sole. Ed ecco, appunto, Sole alto, un emozionante inno alla vita.
Premiato a Cannes e coprodotto da Croazia, Slovenia e Serbia, restituendo pienamente il percorso di ricostruzione culturale in atto nell’area balcanica, Sole alto racconta l’amore fra un giovane croato e una giovane serba. Un amore che Matanić moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori (Tihana Lazović – Shooting Star all’ultimo Festival di Berlino – affiancata dal bravo Goran Marković) ma coppie diverse. I paesaggi sono utilizzati come orizzonti emotivi, prima ancora che geografici, e gli stessi attori come simbolo di ciclicità. I due ragazzi, invece, no: i due ragazzi non possono essere gli stessi, perché i loro vent’anni sono cristallizzati dentro una giovinezza, innocente e fragile, che ci parla (anzi: che ci deve parlare) di ieri, di oggi e, soprattutto, di domani.
Clip – “Stanno reclutando i ragazzi per l’esercito…”
Clip: “Dovresti venire più spesso”
Sole alto racconta l’amore fra un ragazzo croato e una ragazza serba. Un amore che il regista, Dalibor Matanić moltiplica per tre volte nell’arco di tre decenni consecutivi: stessi attori, ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici. Il 1991 e l’ombra scura della guerra. Il 2001 e le cicatrici che devastano l’anima. Il 2011 e la possibile (impervia) rinascita. Un inno alla vita che ha trafitto i giurati di Cannes. Una sorprendente riflessione sulla natura umana che racconta il dolore per raccontare la speranza. Una produzione che, in perfetta sintonia con il respiro del film, vede cooperare la Croazia, la Slovenia e la Serbia, restituendo pienamente il percorso di ricostruzione culturale in atto nell’ex Jugoslavia.
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