Sebbene Wolf’s Childen – Ame e Yuki i bambini lupo non sia stato il capolavoro che tutti aspettavano, Mamoru Hosoda era riuscito, indubbiamente, a proporre una pellicola dall’atmosfera tanto dolce quanto matura, focalizzando l’attenzione dello spettatore sull’evoluzione e sulla crescita dei personaggi, i quali, afflitti e sconfortati dalla durezza della vita, erano comunque riusciti a maturare, costruendosi una personalità unica e inimitabile.
Se Wolf’s Children è una pellicola pregna di difetti, sotto diversi punti di vista, The Boy and the Beast è ciò che Hosoda non è riuscito a proporre nel suo precedente lavoro. Uscito nelle sale nipponiche l’11 Luglio 2015, The Boy and the Beast è un film d’animazione giapponese diretto da Mamoru Hosoda e prodotto da Studio Chizu. Il film, pluripremiato nella terra del sol levante, ha raggiunto la prima posizione al box office la settimana della sua uscita.
In Italia, grazie al costante lavoro di Lucky Red, The Boy and the Beast è stato proiettato in un numero ristretto di sale, durante un evento speciale tenutosi i giorni 10 e 11 Maggio 2016.
The Boy and the Beast è un piccolo grande capolavoro d’animazione che mescola perfettamente atmosfere diverse: forte, delicato, carismatico ed emozionante, The Boy and the Beast è la summa di tutti i lavori del maestro Mamoru Hosoda, il quale, in questa pellicola, è riuscito non solo a concentrarsi su un tema a lui molto caro come l’evoluzione e la crescita personale, ma anche a regalare un alto tasso di emozioni, grazie a personaggi ben caratterizzati e magnetici.
Trama
Ren non è un ragazzo come gli altri: da poco tempo, e all’età di soli 9 anni, ha perso la madre con la quale ha vissuto sin da quando i suoi genitori hanno divorziato. Il padre, di cui non ha più alcuna notizia, non si è fatto vivo nemmeno dopo la morte della madre. Ren, costretto dalla legge a vivere con i suoi tutori, i suoi zii, cova dentro di sé un odio spasmodico verso tutta l’umanità. Prima di trasferirsi per sempre dai suoi zii, Ren decide di fuggire per andare a vivere per strada, da solo, senza alcun aiuto.
Parallelamente, nel Regno delle Bestie, il comandante supremo che governa il regno ha deciso di ritirarsi dal proprio incarico al fine di reincarnarsi in una divinità. Egli nomina due successori che dovranno sfidarsi per ottenere l’onore e il diritto di sedere al posto del comandante supremo: il primo, il popolare Iozen, padre di due figli, Ichirōhiko e Jirōmaru, e il secondo, il forte e determinato Kumatetsu, il quale vive completamente solo in una casupola in città.
Mentre cammina per le strade di Tokyo con il suo fedele compagno Tatara, Kumatetsu incontra Ren seduto sotto un ponte in un parcheggio per biciclette. Kumatetsu chiede al piccolo Ren di diventare suo discepolo, ma il suo carattere scontroso e pressoché selvatico fa sì che rifiuti l’offerta. Nonostante il rifiuto, Ren, incuriosito dall’aspetto di Kumatetsu e Tatara, rispettivamente un orso e una scimmia “antropomorfe”, li segue nel Regno delle Bestie. La sua estrema curiosità, tuttavia, lo spinge più avanti del previsto, negandogli la possibilità di tornare a Tokyo.
Esplorando questo regno sconosciuto agli occhi del giovane bambino, Ren assiste ad uno scontro che vede fronteggiarsi Iozen e Kumatetsu. Ren, impressionato dalla tenacia e dalla forza di volontà di Kumatetsu, decide di restare nel Regno delle Bestie. Kyuta, il nome assegnato a Ren da Kumatetsu riferendosi alla sua giovane età, diventa suo discepolo.
Da questo momento inizia una convivenza bizzara ma intima, destinata a durare per sempre. Due caratteri equivalenti che non possono non cozzare tra loro: un’amicizia profonda, guidata dalla forza di volontà di due personalità che sapranno trovare la loro strada, nonostante la vita sia stata crudele con loro.
Tutti hanno una spada nel cuore
L’incipit narrativo di The Boy and the Beast non è originalissimo: la contaminazione di pellicole fantasy giapponesi del passato è evidente, soprattutto per quanto riguarda la presenza di due mondi paralleli che esistono uno indipendentemente dall’altro. La trama, tuttavia, sebbene molto lineare, riesce ad affrontare perfettamente il percorso di crescita di Kyuta e Kumatetsu: in un climax ascendente, che ci accompagna senza sosta fino ai titoli di coda, vediamo i due protagonisti mutare continuamente il loro carattere, temprandosi a vicenda, in una convivenza che riesce a toccare il cuore di tutti gli spettatori.
I personaggi secondari, anch’essi ben caratterizzati, tengono alto lo spessore della pellicola, grazie all’ottimo lavoro svolto da Hosoda, il quale è riuscito a creare personaggi altamente diversificati e carismatici. Se, come abbiamo detto, la componente fantasy in The Boy and the Beast è presente in tutta la sua forza, essa non risulta mai troppo invadente, donando al film un’atmosfera leggera ma allo stesso tempo profonda.
Parlando proprio di atmosfera, The Boy and the Beast offre momenti di pura delicatezza, non solo visiva, come vedremo più avanti, ma anche strettamente sentimentale: oltre all’intenso ed intimo rapporto di amicizia che lega Kyuta e Kumatetsu, i quali riescono, come detto, a maturare all’unisono, l’ingresso in scena di Kaede, una studentessa di Tokyo della stessa età di Ren, cambia completamente la situazione. Dopo aver vissuto per diversi anni nel mondo delle bestie, Kyuta torna a vivere e ad assaporare la vita tra gli esseri umani, e con Kaede, instaura sin da subito un rapporto di estrema complicità e affezione. Tutto questo, porterà Kyuta a mutare nuovamente il proprio carattere, in un crescendo che lo accompagna fino all’atto finale, nel quale possiamo ammirare un ragazzo oramai completamente maturo e sicuro di sé.
Anche Kumatetsu, dal canto suo, dalla pura forza e sfrontatezza di inizio film, cambia, e muta in un personaggio che non solo riesce ad affrontare le sfide con tenacia e coraggio, ma allo stesso tempo è capace di diventare risoluto e saggio, arrivando a compiere scelte che mai avrebbe pensato di poter fare, tutto grazie all’aiuto di Kyuta.
Il tema della crescita, non solo fisica, ma anche e soprattutto interiore e psicologica, a cui Mamoru Hosoda è tanto affezionato, è descritto e diretto dal maestro in maniera ineccepibile: The Boy and the Beast è un film d’animazione che è molto di più di un semplice “cartone animato”, è uno spaccato di vita di un giovane ragazzo e di un iracondo orso che, nonostante siano afflitti dalle nefandezze della vita, riescono a crescere insieme, migliorandosi a vicenda. La solitudine e la tristezza che da sempre vivono nei loro cuori, mano a mano che passano i minuti, scompaiono, lasciando spazio alla forza e alla speranza di poter affrontare tutte le sfide che ogni giorno incontrano sul loro cammino.
Non lasciarti schiacciare, tira fuori la tua forza
Onde evitare di fare spoiler di qualsivoglia tipo, andando a avventurarci troppo all’interno dell’atmosfera e della trama del film, è arrivato il momento di parlare dell’offerta prettamente visiva di The Boy and the Beast. Mamoru Hosoda è un regista e sceneggiatore che ha sempre cercato di trasmettere la sua passione per l’animazione affidandosi, nella maggior parte dei casi e ove possibile, al disegno in tecnica tradizionale. Sebbene la presenza della computer grafica sia visibile nei suoi lavori, quest’ultima non risulta mai troppo invadente o noiosa: in The Boy and the Beast il regista è riuscito a creare due mondi paralleli unici nel loro genere, proponendo una Tokyo che si avvicina alla città vista e rivista nella maggior parte delle pellicole animate degli ultimi anni, ma creando al contempo un Regno delle Bestie tanto umano quanto “animalesco”, con animali antropomorfi al posto delle comuni persone, che si comportano e agiscono esattamente come gli esseri umani.
Alla grande maestria nella creazione delle ambientazioni, è inevitabile accostare l’ottimo lavoro fatto con le animazioni: ogni personaggio, umano o bestia che sia, è caratterizzato da animazioni precise e fluide, soprattutto quelle di Kumatetsu e Iozen, i quali, durante i combattimenti, trasmettono un senso di epicità e competizione unici. Tornando alle ambientazioni, il film offre qualche scorcio panoramico degno di nota, tuttavia, l’attenzione della camera è focalizzata principalmente sui personaggi e sulle loro relazioni interpersonali: in questo senso viene in aiuto il disegno, il quale risulta, come in ogni pellicola del regista giapponese, caratterizzato da un tratto semplice ma molto preciso, con contorni ben delineati e “scolpiti”. Oltre a questo, anche l’utilizzo del colore è incredibile: la predominanza di colori caldi, con varie sfumature di rosa, rosso e giallo, dona alla pellicola una maggiore delicatezza compositiva.
Anche la colonna sonora è una componente importante in The Boy and the Beast: il continuo susseguirsi di cambi di tono, passando da scene introspettive ed intimiste, fino a giungere a scontri e combattimenti pieni di momenti epici, delega alle tracce musicali l’arduo compito di mantenere alto il ritmo. Le tracce, composte dall’artista Takagi Masakatsu, sono azzeccatissime ed in linea con il tono e l’atmosfera del film, e riescono, durante tutti i 120 minuti di film, ad intrattenere perfettamente lo spettatore.
Per quanto riguarda il doppiaggio, esso, sia in lingua originale, sia in italiano, è ottimamente realizzato. Il doppiaggio in italiano, affidandosi a nomi illustri come Pino Insegno nei panni di Kumatetsu, riesce ad essere penetrante e naturale.
Conclusioni
The Boy and the Beast è un film d’animazione di grande spessore: oltre a raccontare una storia di crescita fisica e spirituale, la pellicola diretta dal maestro Mamoru Hosoda è un connubio perfetto di emozioni diverse, che vanno a mescolarsi egregiamente in un prodotto di altissimo livello.
Nonostante la trama non sia originale, il regista è riuscito, senza alcun tipo di sbavatura, a proporre un quadro generale estremamente curato: la città di Tokyo, così come il Regno delle Bestie, sono luoghi eterni e vividi, dove il giovane protagonista Kyuta si immerge alla ricerca del proprio destino. L’incontro con Kumatetsu, inoltre, doppiato dal fantastico Pino Insegno, cambia radicalmente la sua vita che, in un climax ascendente di sentimenti, lo porta a perfezionarsi e a temprarsi, fino a diventare un vero uomo.
The Boy and the Beast è un film d’animazione giapponese che riesce a trasmettere tutte quelle sensazioni positive che erano mancate, oramai più di tre anni fa, al precedente lavoro di Hosoda, Wolf’s Children: passione, tenacia, forza, delicatezza, il tutto condito da un doppiaggio italiano e da una colonna sonora impeccabili.
Se amate l’animazione giapponese, non potete non recuperare queste piccola perla.
Scheda del film (Film d’animazione)
Titolo: The Boy and the Beast
Musiche: Takagi Masakatsu
Regia: Mamoru Hosoda
Sceneggiato: Mamoru Hosoda
Genere: animazione, azione, avventura, fantasy
Durata: 120 min
Produttore: Studio Chizu
Distribuzione: Lucky Red (Italia)
Nazione: Giappone
Uscita: 11 Luglio 2015 in Giappone, 10 Maggio in Italia
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