Era l’8 Luglio 1986 quando i Roxette pubblicarono il loro album di debutto, ”Neverending Love”, dando il via a un circo pop che difficilmente potrà essere replicato. 30 anni dopo, la band può guardarsi indietro e vedere una carriera che ha generato quattro Numeri Uno in America, più Top 10 hit di quanti potremmo nominare qui, un numero impressionante di 75 milioni di dischi venduti e numerosi tour che gli hanno procurato fan in tutto il mondo.
”Good Karma” è il loro nuovo album in uscita oggi, venerdì 3 giugno, il loro decimo album in studio da ”Pearls Of Passion” del 1986 — il terzo da quando fecero ritorno sulle scene nel 2009, a seguito di sette lunghi anni d’inattività durante i quali Marie Fredriksson sconfisse con successo un quasi fatale tumore al cervello. E ancora una volta può rendersi conto del perché ai “Roxers” di tutto il mondo vengono gli occhi lucidi quando canta.
”Good Karma” è stato un progetto diverso fin dall’inizio, un album al passo con i tempi ma allo stesso modo sostenuto dalla più classica della tradizione dei Roxette.
”Good Karma” suona come un solido album dei Roxette, con la giusta miscela di ballate che danno a Marie l’opportunità di brillare e le hit di Gessle dal sapore di bubblegum al lampone che tirano fuori la testa appena possono. Ma questa volta, una grossa parte del materiale è trattata con un leggero tocco elettronico.
Il che è per lo più dovuto alla nuova costellazione di produttori. Fin dagli esordi dei Roxette, Clarence Öfwerman è stato il tastierista e il produttore principale del gruppo, aggiungendo il suo tocco con quel genere di passaggi melodici di piano che hanno fatto la caratteristica principale di molti dei più grandi successi del gruppo.
Insieme a Christoffer Lundqvist (che oltre ad occuparsi di programming e mixing suona anche diversi strumenti), Öfwerman costituisce, sin dalla fine degli anni 90, il cuore del team di produzione dei Roxette.
A questi ora aggiungete il duo di produttori svedesi Addeboy vs Cliff, che hanno co-prodotto quattro canzoni e contribuito a scriverne tre, e otterrete un interessante set-up di background musicali e metodi differenti.
“L’aspetto interessante della collaborazione con produttori e compositori che sono molto più giovani di noi è che ci complementiamo a vicenda pensando in modo differente”, dichiara Per Gessle. “Nei Roxette ci siamo sempre adoperati a definire tutti i piccoli dettagli; piccole cose che potevano essere aggiunte solo nella seconda strofa, un flusso di note per dare più colore al sound e rendere la canzone più interessante da ascoltare mentre scopri altre cose.”
Quanti ricordi…