E’ impressionante la passione con la quale il pubblico ha seguito i personaggi di questa seconda stagione di Gomorra, la serie tv più vista in assoluto. Ricorda un po’ le sceneggiate d’altri tempi, quando gli spettatori all’uscita del teatro prendevano a botte l’attore per fargliela pagare. Pare che sia sucesso davvero all’eccellente Fabio De Caro, che interpreta Malamore, minacciato dopo che nell’ultima puntata aveva girato una delle scene più scioccanti della serie.
I commenti su questo finale di Gomorra 2 hanno fatto impazzire i social e diviso il pubblico. Gennaro Savastano che istiga all’uccisione del padre, l’omicidio di una bambina. Troppo? Un’invenzione filmica esagerata? Molto spesso ci dimentichiamo che la realtà supera di gran lunga l’immaginazione, e che le cronache dei delitti di camorra e di mafia danno i brividi per la spietata efferatezza. Tutti ricordano l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, il bambino strangolato e sciolto nell’acido per una vendetta trasversale. O di quel Pasquale Barra che dopo aver accoltellato per quaranta volte Francis Turatello lo squarta azzannandogli le viscere. E Roberto Saviano segnala: “Dire che le mafie non tocchino i bambini, che la loro etica e il loro codice morale glielo impediscano, significa attribuir loro valori che non sono mai appartenuti alla criminalità organizzata di ogni latitudine. Simonetta Lamberti, Giuseppe Di Matteo, Cocò Campolongo e le decine di bambini uccisi dalle mafie, ne sono la tristissima, insopportabile testimonianza”.
Niente di cui stupirsi, dunque, tanto che fra gente di cinema si dice di un soggetto ispirato a un fatto realmente accaduto che “è troppo cinematografico per sembrare vero”. E’ la vita che imita l’arte o l’arte che imita la vita?, si chiedeva lo scrittore sudamericano, e il quesito rimane.

In alto, Marco Palvetti (Salvatore Conte), Marco D’Amore (Ciro Di Marzio), Fortunato Cerlino (Don Pietro Savastano), Salvatore Esposito (Gennaro Savastano). Sotto, Maria Pia Calzone (Donna Imma), Cristiana Dell’Anna, (Patrizia), Cristina Donadio (Scianel)
Di Gomorra ci rimane invece la certezza, confermata anche da Roberto Saviano, che è già iniziata la scrittura della terza serie, e che il serial è stato un successo planetario. Merito della bravura degli attori, tutti eccellenti, anche quelli che appaiono solo in poche scene, aiutati nella loro credibilità dalla forza e passione del dialetto napoletano. Rimangono la recitazione di Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Maria Pia Calzone, Cristiana Dell’Anna, Cristina Donadio (in ordine di rilevanza del personaggio). Merito di una sceneggiatura, spesso superlativa, supervisionata da Stefano Bises. Merito di tre registi come Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini.
Questo finale ha lasciato tutti con l’amaro in bocca per i colpi di scena devastanti, e diciamo che spesso nella serie si è sfiorato il rischio di rendere epico il male. Anche se si parla di non-eroi, o di figure negative, lo spettatore finisce per affezionarsi ai personaggi, specie quando nella scrittura ci viene mostrato il loro lato più umano e intimo. E’ successo al cattivissimo Salvatore Conte che, grazie alla stupefacente interpretazione di Marco Palvetti, ha indotto i social a scatenarsi e chiederne il ritorno. Notevole anche il crescendo di intensità che ha accompagnato nelle ultime due puntate il personaggio di Patrizia (Cristiana Dell’Anna).
L’hinterland napoletano e il suo degrado, gli interni con gli stucchi dorati e i particolari del kitsch dei parvenu malavitosi si sono contrapposti per tutta la durata della serie, così come a livello più intimo la crudeltà è stata il contraltare delle tenerezze negli affetti familiari. La terza stagione, di cui è già iniziata la scrittura, andrà in onda su Sky nel 2017 . Come dice don Pietro, “A fine d’o jurno sta tutta cca”.
#gomorra2
Roberto Saviano
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