Anche la scorsa edizione di ‘X-Factor’ ci ha dato la possibilità di conoscere artisti e voci nuove e interessanti che senza questa importante vetrina difficilmente sarebbero riusciti a ritagliarsi così in fretta uno spazio tanto importante. Tra questi c’è anche Davide Sciortino, o più semplicemente ‘Shorty‘, forse l’interprete più innovativo e sorprendente tra quelli emersi nel corso dell’ultima edizione del talent targato Sky. Palermitano di nascita ma londinese d’adozione, l’artista ha conquistato tutti prima con il suo stile e poi con il suo inedito ‘My Soul Trigger’, inno proprio della sua storia da siciliano emigrato oltremanica e del rapporto di ‘Odi et Amo‘ con la sua terra natìa.
Ma se spesso i cantanti che partecipano ai talent finiscono per diventare dei fuochi di paglia, di certo ciò non si può dire di Shorty: ‘Cosa Vorrei’ è infatti il titolo del nuovo singolo, uscito di recente, che rappresenta solo il primo passo dei tanti progetti che riguardano da vicino l’artista siciliano e che vedranno la luce nel brevissimo futuro. Noi di MyReviews abbiamo contattato in esclusiva Shorty per parlare con lui della sua esperienza ad ‘X-Factor’, della sua carriera e dei suoi prossimi progetti.

Foto di @elanvivienne
Come nasce la tua passione per la musica e ci sono stati dei modelli di riferimento a cui ti sei ispirato soprattutto all’inizio della tua carriera?
Credo di avercela sempre avuta la passione per la musica. Da piccoletto mio papà mi faceva ascoltare Pino Daniele e Sting nei nostri viaggi in macchina, poi crescendo ho scoperto la black music e ho avuto l’istinto di fare rap e scrivere le prima canzoni. Ho avuto tantissimi riferimenti, dai classici dell’hip hop italiano ed oltreoceano fino a Marvin Gaye e Stevie Wonder, senza però dimenticarci dei grandi della musica italiana come De André e Tenco.
‘X-Factor’ è stata sicuramente una vetrina importantissima per te visto che ti ha messo in mostra davanti al grande pubblico per il quale eri senza dubbio tra i preferiti. Cosa ti lascia e quanto può rivelarsi utile per un artista un’esperienza del genere?
X Factor é stata una bella avventura, é tutto avvenuto in maniera molto casuale, ed é partita come un gioco. É un’esperienza professionale molto forte, l’ho presa come una sorta di master dopo l’università. Non mi sono mai piaciute le competizioni, piuttosto ho avuto veramente la fortuna di conoscere tante belle persone con cui condividere buona musica. Ci siamo trasmessi tanto e siamo rimasti tutti molto amici.
Il tuo inedito, ‘My Soul Trigger’, ha conquistato pubblico e critica. Come è nato questo brano e come lo descriveresti?
Sono veramente felice per l’apprezzamento che ha ricevuto. Il brano é nato da un’idea di Luca Chiaravalli e Chanty che avevano iniziato a scriverlo per un loro progetto. Un giorno Luca durante una pausa nel loft di X Factor me lo ha fatto ascoltare, ed io me ne sono innamorato, sembrava veramente un mio pezzo. Allora abbiamo deciso di finirlo insieme, ho finito di scrivere il testo aggiungendo un rap e ci siamo messi in studio insieme a sviluppare la produzione. É stata una grandissima esperienza e spero di lavorare ancora con loro in futuro.
La canzone parla della mia terra, la Sicilia, e del mio rapporto di amore/odio con essa. Purtroppo é una meravigliosa terra maledetta, ma nonostante sia scappato via per inseguire i miei sogni, la amo ancora con tutto me stesso…

Foto di @elanvivienne
Più di recente invece ha visto la luce ‘Cosa Vorrei’, il tuo nuovo singolo. Cosa puoi dirci invece del processo creativo che si cela dietro questo pezzo?
‘Cosa Vorrei’ é nato come sfida, volevo scrivere un pezzo diverso dal solito, qualcosa con cui non avevo mai sperimentato prima ma che potesse comunque rispecchiare la mia natura. Ultimamente sono stato influenzato parecchio da Anderson .Paak ed è probabilmente uno dei motivi per cui ho scelto questa direzione. Inizialmente ho collaborato con il pianista Siciliano Karme Caruso per la composizione della musica, poi la produzione é stata affidata ad un altro Siciliano, Gheesa. La parte degli strumenti invece é stata sviluppata a distanza dai talentuosissimi Emanuele Triglia (basso), Alessandro Pollio (tastiere), Claudio Bruno (chitarra) e Samuele Daví alla tromba. La canzone parla apparentemente di due persone che si attraggono, in realtá per me ha un altro significato che non svelerò… preferisco lasciarlo all’immaginazione di chi ascolta.
Avendone la possibilità, con quali artisti ti piacerebbe poter collaborare in futuro?
Dopo il riavvicinamento alla mia lingua madre mi piacerebbe davvero collaborare con grandissimi cantautori come Daniele Silvestri e Niccolò Fabi.
Cosa puoi dirci dei tuoi progetti futuri?
E’ in uscita il disco della mia band Londinese, Retrospective For Love – Random Activities of a Heart, che uscirá per Wormfood (etichetta inglese) ad Ottobre 2016. Dopo aver scritto e riscritto un bel po’ di materiale sto finalmente mettendo insieme anche il mio disco da solista, non voglio fare previsioni, ma spero davvero di poterlo condividere al più presto.
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