Gli USA non hanno ancora dimenticato il primo conflitto mondiale ed i suoi caduti, ma un’altra guerra è già alle porte, porte a cui ha violentemente bussato l’offensiva nipponica a Pearl Harbor. Sono tanti gli americani a sentirsi in dovere di partire per la propria patria. Uno di questi è Desmond Doss (Andrew Garfield), figlio di un reduce della Prima Guerra Mondiale finito in rovina e divorato dall’alcolismo. Desmond, a causa di un’infanzia difficile e turbolenta fatta di violenze e di urla, è restio all’uso delle armi ed ha scelto di non volerne tenere più una tra le mani. E’ il primo obiettore di coscienza della storia e l’intero plotone lo vede come un pericolo, come un qualcuno non pronto a difendere i propri compagni. La storia li smentirà quando saranno costretti ad una disperata offensiva contro Okinawa, dovendo prima passare per Hacksaw Ridge, una cresta dove nessuna squadra americana è mai riuscita a penetrare.
Da quasi dieci anni Mel Gibson non tornava dietro alla macchina da presa, dopo l’Oscar vinto con Braveheart nel 1996 e le esperienze con La Passione di Cristo e Apocalypto. Cosa può averlo spinto a questo ritorno alla regia, se non una storia degna di essere raccontata al grande pubblico? La storia di Desmond Doss non è soltanto un’impresa che deve essere necessariamente fatta conoscere ai più, ma anche un modo per trovare un approccio cinematografico diverso ad un argomento su cui le produzioni si sono soffermate molto: il secondo conflitto mondiale.
Hacksaw Ridge è bipartito nel mostrare una parte più ragionata, in cui si discutono i valori, le prese di coscienza, le obiezioni e le posizioni di un uomo di fronte all’Esercito americano, dove si parla di violenza domestica e di amore, dove si entra nella vera e propria intimità e difficoltà; e una parte decisamente più animata, frenetica, attenta ai particolari ma dal ritmo incessante. Dopo le riflessioni, le decisioni e una parte più “teorica”, Gibson ci cala completamente nella realtà della seconda guerra mondiale. Non quella filmica, non quella raccontata solo attraverso il patriottismo, ma quella dagli aspetti più crudi, cruenti, brutali e spietati nel descrivere un conflitto che non risparmia nessuno, di fronte ad un nemico, quello giapponese, pronto a tutto per difendere la propria patria.
Quasi mai si scade dunque nell’abusato patriottismo americano. Al di là di descrivere l’eroismo di un singolo uomo, c’è forse una sola scena che enfatizza eccessivamente lo spirito solidaristico degli americani. Per il resto il film ci catapulta in due lunghi segmenti di guerra vera, di sporche trincee e di appostamenti. Non c’è spazio per romanzare più di tanto, c’è spazio invece per l’ultima parte, quella che ha garantito a Desmond Doss la gloria eterna. Con fedeltà alle vicende originali Mel Gibson vuole raccontare quanto questo eroismo fosse inaspettato nel diffuso scetticismo presente verso la categoria degli obiettori di coscienza, al di là di ciò che un singolo uomo ha compiuto.
In questo spaccato di guerra totale si pone un personaggio controverso, disprezzato dai suoi compagni, capaci di capirlo davvero solo al momento di calpestare la terra del campo di battaglia. Andrew Garfield, nel plasmare il proprio personaggio, trasmette tutte le sue incertezze e il suo retroterra proponendo una figura solo apparentemente debole, pronta e convinta a sostenere la propria patria, anche se senza fucile o proiettili. Desmond Doss non uccide, cura. Salva le vite di coloro che hanno scelto di imbracciare quel fucile, rischia la vita tanto quanto i suoi compagni, se non di più. Hacksaw Ridge è il manifesto di quanto in guerra sia tanto importante salvare vite quanto toglierle, mettendo lo spettatore di fronte ad un’episodio di vero eroismo. Il film si lascia apprezzare in molti suoi aspetti, da una cura del serrato montaggio assolutamente certosina (soprattutto nelle scene più concitate) passando per un sviluppo narrativo coinvolgente, malgrado parte della prima ora (storia d’amore inclusa) non venga poi in qualche modo ripresa al termine dell’opera. Stona forse il segmento dedicato all’addestramento, in qualche frangente troppo alla ricerca di analogie con Full Metal Jacket nell’utilizzo di soprannomi, nel ricalcare scene topiche del capolavoro kubrickiano, oltre a proporre una visione del fucile molto legata a quel celebre questo è il mio fucile.
Semplicisticamente potremmo definire Hacksaw Ridge un biopic, o magari ancor più semplicisticamente relegarlo nel vasto calderone dei film di guerra, ma sarebbe un errore imperdonabile. Siamo di fronte ad un modo di vedere la guerra attraverso i suoi eroi più impensabili, quegli eroi che nessuno a priori avrebbe mai considerato come tali. Ma a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose quelle che fanno cose che nessuno può immaginare. Desmond ce l’ha dimostrato. Mel Gibson ce l’ha raccontato.
Scheda Film
Titolo: Hacksaw Ridge
Regia: Mel Gibson
Sceneggiatura: Andrew Knight, Robert Schenkkan, Randall Wallace
Cast : Andrew Garfield, Sam Worthington, Luke Bracey, Teresa Palmer, Hugo Weaving, Rachel Griffiths, Vince Vaughn
Genere: Biografico, Drammatico, Guerra
Durata: 131
Produzione: Cross Creek Pictures, Demarest Media, Icon Productions, Pandemonium, Permut Presentations, Vendian Entertainment
Distribuzione: Eagle Pictures
Nazione: USA
Uscita: 19/1/17
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