La sindrome di Antonio, di Claudio Rossi Massimi, verrà presentato in anteprima martedì 18 ottobre alle ore 20, 30 nell’ambito di Kino Panorama Italia in collaborazione con Alice nella città -Festa del cinema di Roma. Poi, il 17 novembre, il film sarà nelle sale cinematografiche, distribuito da Draka Distribution.
L’opera di Rossi Massimi è stato prodotto da Lucia Macale di Imago Film e da Corrado Azzollini, di Draka Production, e affronta sapientemente svariate tematiche, quali il viaggio, l’amore, la ricerca di se stessi.
Il cast è eccezionale, basti dire che la voce narrante è di Remo Girone, e che il film rappresenta l’ultima interpretazione cinematografica di Giorgio Albertazzi. Poi tra gli interpreti principali: Biagio Iacovelli, Queralt Badalamenti, Moni Ovadia, Antonio Catania, Chiara Gensini.
Antonio (Biagio Iacovelli) elabora la seguente riflessione, punto focale del film: “Per capire fino in fondo un uomo e le sue idee bisogna andare nel posto in cui quell’uomo e quelle idee hanno avuto origine“. Questa è la convinzione di Antonio che lo spinge di conseguenza a partire da Roma per la Grecia, nel settembre 1970, con la sua 500 …, per conoscere i luoghi del sorgere del pensiero, della culla della civiltà, alla ricerca, tra l’altro, della caverna e dei luoghi che hanno ispirato Platone. Il film è un viaggio “on the road” che racconta problemi esistenziali, angosce, disagi, passioni di chi decide di misurarsi, di confrontarsi con il mondo, con il reale. Nella vicenda ci sono tantissimi incontri, alcuni importanti altri meno, ma sempre rilevanti in quello che è un viaggio delimitato da categorie spazio-temporali ma anche dentro se stessi.
In Grecia Antonio conosce Maria (Queralt Badalamenti), bella e divertente al contempo. Rapito dal suo splendore ma anche dal fantastico susseguirsi di panorami incredibilmente belli, il giovane si lascia andare, travolto da un viaggio che lo conduce quasi fuori della realtà.
Il rapporto con Maria si fa subito travolgente, ma anche introspettivo, profondo, riflessivo. Si va dall’allegria alla malcelata passione passando attraverso lo scambio di idee sulla vita, la politica, l’amore, ecc.
Ci saranno poi importanti incontri, nel senso di stimoli forti e intensi a riflettere a pensare, come quello con Vassilis (Antonio Catania), proprietario della locanda in cui Antonio alloggia, quello con Lissa (Chiara Gensini), una donna folle che pone continui indovinelli sul senso dell’esistenza. Straordinario poi l’incontro con Klingsor (Giorgio Albertazzi), il pittore silente che spera ancora sul ritorno della propria amata ormai scomparsa da anni.
In realtà per Antonio luci e ombre assumeranno dei significati speciali, non di rado inattesi, e verranno raccontati dalla voce fuori campo dell’amico Gino (Remo Girone), mentre sullo sfondo del film aleggeranno qua e là come in una immagine onirica il sogno della rivoluzione, la liberazione dei costumi, la Grecia dei colonnelli.
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