È uscito lunedì 10 ottobre il nuovo singolo di MC Ivanò, promettente rapper della periferia est di Napoli, che insieme alla Pankina Krew sta plasmando la scena hip-hop contemporanea. Tra live in collaborazione con i più grandi e gli impegni della vita, Ivanò non perde tempo; presentando il suo ultimo lavoro da solista. Una volta incontrati mi ha spiegato da dove nasceva l’idea del brano e perché aveva deciso di pubblicarlo ora, parlandomi preso dall’emozione del suo amico Ciro Esposito. Prodotto da MasterProd, membro della stessa LPK, ed in collaborazione con il video maker Alessandro Raimo, sono stati per primi i ragazzi stessi a lanciare il nuovo brano su i Social.
Non è il primo lavoro che fai in “solitaria”, com’è lavorare con se stessi?
MC I. Lavorare da solisti e sempre bello, com’è bello lavorare in gruppo. Quando imprimi le tue emozioni in un testo, a prescindere da come lavori, ci metti l’anima. Poi la maggior parte dei miei lavori si muovono sulle basi di MasterProd (LPK), riuscendo ad avere sempre un confronto, ma quando sei solo tu ed il foglio bianco hai più libertà d espressione.
Nonostante sia evidente, mi spieghi il messaggio del brano?
MC I. Il messaggio del brano è ovviamente NO ALLA VIOLENZA, specie nel mondo dello sport. Nonostante si parteggi per due squadre diverse bisogna affrontare lo sport con agonismo e allegria. Tutto dovrebbe finire in campo, anche perché lo sport come la musica nascono per unire le persone e non per separarle. Il brano poi è un chiaro riferimento alle vicende che io stesso ho vissuto con Ciro e Pasquale, pensando che questo pezzo potesse essere un ultimo regalo per lui.
Cosa ti ha spinto a scriverlo?
MC I. La cosa che mi ha spinto a scrivere questo brano è semplicemente il fatto che mi manca. Ricordo ancora che quando stavamo insieme lui mi guardava e diceva:<<dovresti scrivere un pezzo su di noi, su quello che facciamo…>>. L’ho fatto nel modo più spontaneo possibile, ed e stato un piacere trovare il coraggio per affrontare questi fantasmi.
Come mai la traccia è uscita due anni dopo l’accaduto?
MC I. Ho avuto bisogno di tempo perché insieme all’associazione Ciro Vive, abbiamo voluto fare le cose per bene. In due anni poi il pezzo ha subito parecchi mutamenti. All’inizio, per esempio, il brano rappresentava un attacco a Gastone. Dopo rimaneggiamenti vari, siamo arrivati a questa versione, che per me è il massimo che potevo scrivere ed il modo più giusto per ricordarlo.
Dove avete girato il video?
MC I. Il video è stato girato nel quartiere di Ciro, a Scampia, specialmente nella piazza principale che è stata rinominata piazza Ciro Esposito. Abbiamo cercato di ricostruire tutta la sua vita, cercando di focalizzarci su i luoghi in cui si sentiva di più la sua presenza, come l’autolavaggio dove lavorava e la casa dello zio. Tutto per rappresentare la quotidianità di questo ragazzo, che non era troppo diverso da noi.
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