Prova d’attori e di regia vertiginosamente in crescendo. La terza e la quarta puntata di The Young Pope, trasmessa venerdì 28 ottobre su Sky Atlantic, convince e finalmente si entra nel vivo del pontificato di Pio XIII, nel suo mondo di dubbi, presunzione e sete di verità. Persino i titoli di testa sono cambiati, con i credits al neon che Jude Law si lascia alle spalle camminando lungo un corridoio e strizzando l’occhio allo spettatore, mentre un anonimo Papa come pietrificato viene abbattuto da un meteorite. La modernità irrompe in una Chiesa imbalsamata.
Una modernità che va in quale direzione? La prima omelia del Papa lascia tutti sgomenti, credenti, stampa e clero. Sembra un discorso contro i fedeli, dove l’importanza di Dio è soverchiante e schiaccia l’uomo in una condizione simile a quella dettata dallo Jahvé degli ebrei. Il cardinale Michael Spencer accusa il segretario di Stato Voiello di aver sostenuto l’elezione di questo pontefice pericoloso solo per tenere a bada l’ala più conservatrice del conclave, senza pensare alle conseguenze. E anche Pio XII chiede a Voiello le dimissioni. Ma il segretario di Stato ha un’arma infallibile per esercitare il suo potere: il ricatto. I segreti degli uomini del Vaticano sono nelle sue mani, e a rivelarglieli è un ingenuo sacerdote, il confessore a sua volta ricattato.
La presenza e l’assenza di Dio si presentano ossessive nella storia, influenzando gli eventi terreni e scuotendo le coscienze. Sono la presenza e l’assenza che fanno oscillare la fede di Lenny Belardo, che spingono il cardinale Voiello a sfidare le leggi di Dio ma al contempo a donarsi anima e corpo a un ragazzo disabile, che mettono Lenny alle strette con il dogma dell’infallibilità.
Sarà suor Mary a riportare, in un’affollata conferenza stampa, la svolta per cui l’infalliilità del Pontefice è centrale, prendondo il posto di un Papa, appunto, assente.. E sarà Voiello a rimanere inebetito dalla durezza con cui Pio XIII accomuna omosessualità e pedofilia, la “patata bollente” della Chiesa, lo scandalo divampato a causa del vescovo di New York, Kurtwell.
Inutile ribadire che Paolo Sorrentino si riconferma tra i registi italiani più vicini a Fellini per la visionarietà, l’umorismo gustoso e il materiale onirico che si confonde con la realtà. Mille gli esempi. L’incontro tra il Papa e il canguro nei giardini vaticani, con Lenny che mette alla prova la sua santità chiedendo al canguro di saltare. L’improbabile guaritore-pastore, intervistato da una giornalista insidiosamente somigliante a Barbara d’Urso. La visita dei capi di Stato di Groenlandia, con la bella primo ministro che fissa incantata il fascinoso Papa.
Un nuovo personaggio prende corpo e importanza in queste due puntate. E’ Esther, la giovane moglie di una guardia svizzera che tradisce il marito con un prelato. La lunga mano di Voiello arriva anche al suo peccato, quello dell’adulterio, tramite il confessionale. Il ricatto fatto alla giovane in cambio del silenzio è audacissimo: sedurre il Papa.
Esther naturalmente non riuscirà nel suo goffo tentativo, e metterà Lenny di fronte a un’altra prova della sua santità, insegnandole a pregare e chiedendo lui stesso a Dio di dare alla donna il figlio che desidera. Il Papa cammina nel buio dei giardini vaticani, e vede Esther all’interno di casa sua, i seni schiacciati contro i vetri della finestra, colta in un amplesso con il marito. L’amplesso verso il quale Lenny stesso l’aveva spinta, fidando nella potenza del suo rapporto con Dio per regalarle una gravidanza.
La bellezza avvolge tutto, lo trasfigura, ed è questo il miracolo di Paolo Sorrentino.
Scheda film
Titolo: The Young Pope
Regia: Paolo Sorrentino
Genere: Miniserie TV
Cast: Jude Law, Diane Keaton, James Cromwell, Silvio Orlando, Sebastian Roché, Scott Shepherd, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier, Toni Bertorelli, Daniel Vivian, Olivia Macklin
Anno: 2016
Paese: Italia, USA, Francia
Produzione: Wildside
Durata: 55 Min
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