Lunedì 14 e martedì 15 novembre al cinema esce il film documentario di Magnus Gerrten Ibrahimovic -Diventare Leggenda, distribuito da 01Distribution.
Il film è dedicato alla vita del grande Zlatan a partire dai suoi esordi ancora giovanissimo nel mondo del calcio.
A soli 14 anni Ibra gioca nella serie A svedese, nel Malmoe. All’epoca non pochi suoi compagni di squadra storcono il naso, vedendolo ancora molto piccolo. Poi la squadra viene retrocessa e all’improvviso i dirigenti e i tecnici della squadra gli danno fiducia piena, che sarà poi ampiamente ripagata dal giovane calciatore, che riesce a dare un impulso enorme alla squadra che tornerà subito nella massima serie. Da lì l’esplosione calcistica di Zlatan. Poi il passaggio all’Ajax, che apre al giocatore le porte del grande calcio internazionale.
A seguire l’esperienza italiana, con la Juventus che fa di tutto per averlo, in primis il direttore generale dell’epoca, Moggi. Ma quando scoppia la vicenda ben nota del calcio-scommesse, nel caos generale, Ibra passa all’Inter. La sua carriera è già al top, e viene richiesto poi dal Barcellona, per rientrare successivamente in Italia al Milan. I passaggi successivi al PSG e al Manchester United sono storia troppo recente e nota per rientrare nel film.
Il film in realtà si dedica non poco anche agli aspetti familiari e umani di Zlatan.
Figlio di un muratore bosniaco e di una donna delle pulizie croata, impara ben presto cosa significhi dire che la vita è dura e difficile, e forse il suo carattere a volte un pò scontroso e particolare viene anche dalle sue esperienze personali, cresciuto peraltro in uno dei quartieri più malfamati e difficili, e non solo della Svezia ma quasi a livello europeo. Il piccolo spazio dove il giocatore diede i primi calci al pallone, tra difficili vicende e problematiche sociali, nel 2007 verrà ribattezzato in nome di Ibra: Zlatan’s court, con un rinnovamento e un risanamento di cui lui stesso è stato promotore.
Numerose le interviste a personaggi di grande livello del mondo del calcio, come Marco Van Basten e Fabio Capello, o altri che hanno avuto un ruolo nei suoi esordi nel mondo del grande calcio.
In ogni caso un film da vedere e da gustare, e non solo per le immagini fantastiche dei successi del calciatore, ma forse ancor prima perché pone in evidenza e analizza con cura il carattere dell‘uomo Zlatan, un grande uomo, davvero, di grandi qualità umane ancor prima che calcistiche, e molto bello è anche il rapporto con il padre, soggetto magari particolare, ma che come faro di luce ha sempre dato grandi linee di direttive al calciatore, nel riuscire a capire meglio la vita e ad affrontarla nel modo giusto per giungere al successo.
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