La Retrospettiva del prossimo Festival di Locarno sarà dedicata a Jacques Tourneur, regista francese nato a Parigi nel 1904 e deceduto nel 1977.
Si tratta di un grande regista mai però adeguatamente valorizzato. Difatti Tourner ha non di rado lavorato in film ritenuti erroneamente di secondo livello, che ora però sono compresi nel modo adeguato, come opere veramente incisive, visionarie e pienamente attuali.
Il regista è riuscito in tutto ciò a coniugare la forza di quella doppia matrice europea e americana che ne ha contraddistinto l’esistenza.
Nel corso del Festival la Retrospettiva verrà ospitata in un celebre cinema locarnese ora completamente restaurato, e cioè il GranRex.
Il regista era figlio di un altro grande regista, Maurice Tourneur, uno dei pionieri del cinema francese. Dopo i primi film in Francia, Maurice, prima dello scoppio del primo conflitto bellico si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, dove diviene in breve tempo un affermato regista. Nel 1928 la famiglia Tourneur rientra in Framcia e proprio qui nel 1931 Jacques esordisce come regista con ‘Tout ça ne vaut pas l’amour’. Dopo qualche tempo ritorna negli Stati Uniti.
L’incontro con il produttore Val Lewton alla RKO è poi all’origine di una tra le più feconde collaborazioni della storia del cinema. Insieme lavorano ad alcuni film, tuttora considerati di altissimo livello nella storia del cinema, come ‘Cat Peopl’ (1942), ‘The Leopard Man’ (1943), ‘I Walked with a Zombie'(1943).
Ma l’opera di Tourneur non si limita a questi titoli e la riscoperta di questo grande regista nell’ambito degli anni Settanta ha messo in luce un personaggio a tutto tondo, in grado di esprimersi nei generi più svariati, come il poliziesco (Nick Carter, Master Detective), il western (Canyon Passage, Great Day in the Morning), il film di cappa e spada (Anne of the Indies, The Flame and the Arrow), quello di guerra e spionaggio (Berlin Express, Days of Glory), il noir (Nightfall, Out of the Past), il melodramma (Esay Living), il film di avventura (Appointment in Honduras, The City Under the Sea).
Carlo Chatrian, Direttore Artistico del Locarno Festival, ha dichiarato che “il nome di Tourneur è noto agli appassionati e alcuni suoi film figurano tra quelli da ricordare in una stagione straordinaria, quale quella del secondo dopoguerra in America…Questa Retrospettiva…sarà…l’occasione per permettere alle nuove generazioni di cogliere la forza di un regista artefice di un cinema che passa attraverso scelte visive prima che nelle parole, che trova in inquadrature, movimenti di macchine, uso della luce, del suono e dei colori, degli strumenti espressivi essenziali. Considerato il maestro del cinema fantastico Tourneur ha sempre cercato di andare oltre il visibile rappresentando quei sentimenti profondi che si agitano sotto la pelle e dietro la superficie delle cose. Per questo i suoi film reggono il passo del tempo e sono fonte di ispirazione per tanti registi’.
La Retrospettiva, curata da Roberto Turigliatto e Rinaldo Censi, è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Cinémathèque svizzera e con quella francese, e verrà completata da una pubblicazione edita in inglese e francese.
Il grande regista è ormai destinato a uscire da una situazione di ombra e questa la Retrospettiva offrirà senza dubbio una importante occasione per giungere a ciò. La Retrospettiva sarà poi successivamente presentata alla Cinémathèque francese a partire dal 30 agosto,
Il progetto poi proseguirà per vario tempo coinvolgendo numerose istituzioni, tra cui ad esempio nel nostro Paese il Museo della storia del cinema di Torino, mentre negli USA possiamo menzionare la National Gallery of Art di Washington e la Film Society of Lincoln Center di New York.
La 70’edizione del Locarno Festival inizierà con una serie di iniziative firmate #Locarno 70 già a partire dal prossimo mese di febbraio, e vedrà la sua conclusione durante la manifestazione che si terrà dal 2 al 12 agosto 2017.
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