Ancora tanta azione per Tom Cruise nei panni di Jack Reacher. Il film, scritto e diretto dal McQuarrie sceneggiatore de “I soliti sospetti” sulla base di un romanzo di Lee Child, promette una valanga di adrenalina e ne regala ancora di più.
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LA STORIA
Jack Reacher è un maestro nel nascondere le tracce. Ex militare, si sposta da una città all’altra degli States con l’intento di assaporare una vera, piena libertà, costruita pazientemente sull’assenza di legami: niente carte di credito, niente patente, niente telefono cellulare. E allora perché viene tirato in ballo da un presunto pazzo omicida?A Reacher non resterà che indagare, insieme all’avvocato del giovane. E sarà meglio per lui se non avrà dimenticato l’addestramento di West Point.
PANE AL PANE
Con una sceneggiatura ad orologeria, “Jack Reacher” è insieme azione, thriller, giallo e spystory, condite da un fil rouge di adrenalina. Confermata ancora una volta la bravura di Tom Cruise, che in questo film sembra più a suo agio rispetto all’ultimo Mission Impossible, probabilmente per l’ironia di fondo cucita sul suo personaggio, ex dell’esercito, con modi di fare sicuri e decisi in qualsiasi situazione, sia essa di vita o di morte. Gli altri attori (la lanciatissima Rosamund Pike, il Richard Jenkins già visto quest’anno in “Cogan” di Dominik) lo seguono a ruota e assolutamente da citare è il regista Werner Herzog, impiegato nel ruolo di un misterioso mafioso russo scampato ai gulag, dai quali si porta dietro una filosofia piuttosto spicciola.
McQuarrie, oltre ad un ottimo sceneggiatore che non tralascia i dettagli, qui si dimostra regista solido, sia nelle scene di inseguimento e di azione pura, sia in quelle di suspence e di atmosfera. Dirigerà “Mission Impossibile 5”, curandone anche la sceneggiatura.
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