Da molto tempo non si ha più alcuna notizia di Xander Cage (Vin Diesel), ex-agente xXx che tutti ormai credono morto. Quando però una nuova minaccia rischia di mettere a serio repentaglio la vita di milioni di persone, l’unico davvero in grado di fronteggiarla sembra proprio Cage. L’appassionato di sport estremi non è affatto deceduto, ma si è solo imposto un esilio forzato nella Repubblica Dominicana. E qualcuno sembra averlo convinto a tornare in azione.
Con il più classico degli stratagemmi anche la saga di xXx, che dopo il 2005 sembrava ormai cinematograficamente morta e sepolta, trova nuova vita sul grande schermo. Vin Diesel, nei panni di uno dei due personaggi che lo hanno portato ad affermarsi prepotentemente come attore di genere (l’altro è Dom Toretto di Fast and Furious), prova a trascinare di forza un brand invecchiato piuttosto male. Se infatti già i primi due capitoli della saga (compreso quindi State of Union, privo dell’attore californiano) sembravano obsoleti per i tempi che furono, xXx – Il ritorno di Xander Cage sembra inevitabilmente confermare un trend già presente nello scorso decennio.
Furbescamente la pellicola cerca di attrarre consensi (e spettatori) inserendo Donnie Yen, star del cinema orientale già sotto i riflettori per il suo recente ruolo in Rogue One: A Star Wars Story, e, in un momento di palese follia, Neymar Jr. (asso calcistico del Barcellona e della nazionale brasiliana). In un sol colpo xXx prova ad abbracciare tutto il mondo cercando di creare un fenomeno “globale” (la vera fortuna della già citata saga di Fast and Furious). In realtà l’opera non si distacca più di tanto da una canonicità di base che non lascia più di tanto stupefatti. Il lavoro è semplice e poco ricercato (a tratti quasi trasandato), costruito poco solidamente sul solito conglomerato di action, ironia spicciola e molti riempitivi.
A peggiorare la scena, un Vin Diesel fortemente inadeguato (con Yen a rubargli, a più riprese, la scena), più vicino ad una reinterpretazione di se stesso che a quello di un personaggio che, per il suo carisma e le sue peculiarità, il primo capitolo della saga aveva innalzato a ottimo esponente action. Oltre tutto ciò si manifesta l’inconsistenza del nulla, o meglio, la consistenza di una serie di segmenti ed espedienti narrativi che non aiutano il film né a partire né tantomeno ad arrivare ad una qualche conclusione vera e propria.
xXx – Il ritorno di Xander Cage – Recensione
4.5
voto
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