Dom (Vin Diesel) e Letty (Michelle Rodriguez) sembrano aver finalmente trovato la tanto desiderata tranquillità, dopo essersi trasferiti a Cuba. Questo clima di calma è in realtà solo apparente. Cipher (Charlize Theron), bella e spietata terrorista informatica, mette Dom nella condizione di voltare le spalle alla famiglia. Con il gruppo diviso e sconvolto dal tradimento, la situazione sembra precipitare. Letty è però convinta che quello non sia il “vero” Dominic Toretto.
Sedici anni sono lunghi, ma Fast and Furious sembra non sentire affatto l’età. Per l’ottava volta la saga motoristica sa reinventarsi e riproporsi sul campo cinematografico, continuando quel filone iniziato dal quarto capitolo, momento in cui la serie ha fortemente puntato sull’essere un “action con delle belle auto” piuttosto che un film “sulle belle auto, con un po’ di action. Tra alterne vicende ed un settimo capitolo rimasto ben impresso nella memoria collettiva per il commovente tributo a Paul Walker, Fast and Furious 8 si ritrova ad essere il crocevia di una saga che ha scelto di puntare fortemente, dopo Brian, sul personaggio interpretato da Vin Diesel, pur restando ancorata alle tradizioni.
A poco sarebbe però servito un one-man show dell’attore californiano, almeno nell’ottica di un lungo proseguo della saga (sono previsti almeno altri due capitoli). Ecco che allora di inserire una variante narrativa più che interessante ed ergere sullo stesso piano del protagonista la familia stessa, vera anima e fulcro del film. Un Dominic Toretto voltagabbana e rinnegato sconvolge, colpisce, innova, incuriosisce. La più grande paura dell’uomo è vedere i propri eroi cadere, fallire e, nel peggiore dei casi, passare al lato “cattivo” che hanno sempre combattuto. Fast and Furious in questo senso demolisce ogni certezza dello spettatore e lo mette di fronte ad una situazione inedita. Ancora una volta, ci stupisce.
Emergono dunque una serie di protagonisti “alternativi” dalle caratteristiche peculiari e uniche. La familia, nella sua varietà, dona freschezza e dinamismo al film stesso. Il duo amore/odio Dwayne Johnson-Jason Statham funziona benissimo nella “muscolosa” contrapposizione fra le concezioni americane e britanniche di “spaccone”, mentre il resto della crew si riconferma ben amalgamata, con la tendenza ad una sempre forte ironia. Charlize Theron è una straordinaria villain, determinata come Furiosa, crudele e spietata come la Regina Ravenna. Per il resto Fast and Furious 8 non vuole abbandonare, stilisticamente parlando, i solidi e ben instradati binari capaci di renderla una saga cinematografica amata in tutto il pianeta. Esagerato, surreale, clamorosamente irrealistico: il tutto sempre sotto un’ottica di puro divertimento e piacere, il tutto sempre a folle velocità.
Fast & Furious 8 – Recensione
6.5
voto
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