Annunciata la prima sala sensoriale MediCinema al Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e presentati i primi dati dello studio sulla terapia di sollievo con il cinema, in collaborazione con il Policlinico Universitario A. Gemelli. Per l’occasione presente anche Topolino…
Nella cornice del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, è stato annunciato il progetto della prima sala sensoriale firmata MediCinema; la sala, prima a Milano, viene presentata a un anno dalla inaugurazione presso il Policlinico Gemelli di Roma, dove è sorto il primo vero cinema integrato in una struttura ospedaliera italiana.
La Sala MediCinema verrà realizzata grazie al contributo di privati e alla generosità di grandi aziende come The Walt Disney Company Italia. Il progetto prevede l’allestimento di circa 300 mq tecnicamente all’avanguardia, e raggiungibile da ogni parte della vasta struttura ospedaliera attraverso corridoi sotterranei; lo spazio sarà adibito alla terapia di sollievo per i pazienti in degenza ospedaliera e accessibile anche ai familiari.
L’attività di terapia con il Cinema verrà completata dall’utilizzo di elementi di vibro-acustica con bassa frequenza, quale innovazione e intervento terapeutico. La sala, come a Roma, è progettata per accogliere anche pazienti in carrozzina.
L’annuncio arriva contestualmente alla presentazione dei risultati della prima fase dello studio sulla terapia di sollievo attraverso il cinema, avviato un anno fa nella sala del Policlinico universitario dell’ospedale romano L’ uscire dalla propria stanza e assistere a un film, è una esperienza terapeutica che aiuta a ridurre la percezione del dolore, portando sollievo ai pazienti e alle loro famiglie. La prima parte dello Studio sugli effetti sella terapia di sollievo con il cinema durante la degenza ospedaliera e nell’approccio alla malattia, è stata svolta al Gemelli e al Niguarda.
Lo studio ha osservato, tra l’altro, come la partecipazione al programma MediCinema, crei tra i partecipanti, rispetto aj pazienti che restano in corsia, uno stato di benessere psicofisico più accentuato e una riduzione della tensione emotiva.
Tra i bambini, infine, la ricerca evidenzia un netto miglioramemto delle relazioni con i familiari e l’accettazione partecipata delle cure mediche.
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