Dopo il clamoroso successo del primo film, James Gunn torna dietro alla macchina da presa per dirigere Guardiani della Galassia Vol. 2, attesissimo sequel che prometteva un mix esplosivo di adrenalina e divertimento. Sarà riuscito il noto regista a rispettare le aspettative dei fan Marvel e a superare il predecessore? Scopritelo nella nostra recensione.
Che James Gunn fosse un regista unico nel suo genere e dedito all’umorismo, lo si era notato sin da Super, film uscito nel 2010 e che affrontava la tematica supereroistica in una maniera molto particolare. La scelta di affidargli la regia de I Guardiani della Galassia, basato su un materiale di partenza che non aveva la stessa fanbase di Avengers e simili, venne vista da molti come un azzardo, ma ben presto tutti furono smentiti. Fast forward di tre anni, questo sequel si prefigge il compito di esplorare il lato nascosto dei protagonisti che hanno dato origine al franchise. Il sapiente titolo ammicca all’Awesome Mixtape #2, cassetta che Star-Lord conserva sempre come un cimelio, e pone l’attenzione sulla serialità della saga, come ormai va di moda in quel di Hollywood. D’altronde, prima ancora che il film uscisse nelle sale americane, Gunn aveva a più riprese confermato che sarebbe tornato a bordo per un terzo capitolo.
La sequenza di apertura di questo film è davvero stratosferica e mescola con sapienza una musica da sballo con azione adrenalinica. I Guardiani sono ormai un team compatto e devono affrontare un enorme mostro alieno, al fine di ottenere una ricompensa dalla principessa del Sovereign, Ayesha. Purtroppo, però, il carattere perturbante ed imprevedibile di Rocket Racoon finirà ben preso con attirare le sue ire, scatenando una reazione a catena che costringerà i nostri eroi ad un tour de force incredibile. Le new entry di questo film, ovvero Kurt Russell e Sylvester Stallone, impregnano Guardiani della Gallasia Vol. 2 di quell’atmosfera anni ’80 di cui James Gunn è sempre stato un grande fan. L’interpretazione di Kurt nei panni di Ego, un pianeta vivente che può assumere sembianze umane, nonchè padre di Star-Lord, è davvero magistrale e funge da collante per la tematica principale di questo sequel: la famiglia.
Tra azioni adrenaliniche, colpi di scena, divertimento a go-go e tante emozioni, il nuovo film di James Gunn è un prodotto riuscitissimo, adatto per ogni tipo di palato. Può essere considerato come l’outsider tra tutte le pellicole Marvel prodotte fino ad ora ma, proprio per questo motivo, si differenzia e svetta in testa alla classifica. Un’altra peculiarità di questo sequel è la presenza di ben cinque scene post-credits, ognuna delle quali spiana la strada a storyline future. Ovviamente non mancano cameo inaspettati e tanti, ma tanti, easter eggs che renderanno felice ogni nerd che si rispetti. Insomma, era davvero difficile battere l’originalità del primo film, ma James Gunn è riuscito nell’impresa, confermando il suo status di regista pazzo e visionario al tempo stesso. Ah, e ovviamente anche questa volta: NOI SIAMO GROOT.
Guardiani della Galassia Vol. 2 – Recensione (di Luca Carbonaro)
8
voto
Lascia un commento