La leggenda della Mummia, che ha affascinato e sedotto le culture gotiche di tutto il mondo, torna sul grande schermo con l’atteso reboot della saga. Sarà riuscito Tom Cruise a restituire linfa vitale al mito sepolto in un sarcofago? Scopritelo nella nostra recensione.
Nel vasto panorma hollywoodiano, in cui lei idee sembrano scarseggiare sempre di più, la soluzione dei reboot rimane l’unica adeguata a fruttare un ritorno economico. La pellicola del 1999, diretta da Stephen Sommers, si configurava già come una reinterpretazione più goliardica dello storico film del 1932 con Boris Karloff. Diretto da Alex Kurtzman, questo reboot vede come protagonisti Tom Cruise nei panni di uno sferzante militare di nome Nick Morton e la modella Sofia Boutella in quelli della principessa Ahmanet, il cui destino le è stato ingiustamente strappato via nel fiore degli anni.
Il nome, che rievoca la dea egizia del Caos, dice molto sulle inquietanti intenzioni dell’antica regina: un tempo designata per governare l’Egitto, la giovane donna si lasciò accecare da un potere oscuro e demoniaco e venne per questo imprigionata nelle profondità del deserto. Tornata alla vita ai giorni nostri, la mummia progetta di servirsi di Morton per riacquistare i poteri e lanciare la sua terribile maledizione sull’umanità intera, una malvagità senza precedenti cresciuta con lei nel corso dei millenni. La Mummia tenta goffamente di acquisire una vena da thriller, ma il risultato è quello di una pellicola a tratti comica e impregnata di una sceneggiatura sconclusionata.
Anche Tom Cruise, ormai avvezzo alle mitiche scene action di Mission Impossible, risulta molto flebile nella sua interpretazione e la sequenza dell’aereo sembra essere stata ricalcata proprio dalla celebre saga. Resta paradossale il fatto che l’unico personaggio di spessore sia quello che doveva essere un semplice contorno in questo film. Stiamo ovviamente parlando del dottor Jekyll, interpretato da Russel Crowe, la cui presenza funge da apripista al già annunciato progetto del Dark Universe. Per restare al passo con i supereroi di casa Marvel e DC, infatti, la Universal Pictures ha deciso di creare un personale universo cinematografico di mostri e La Mummia ne ha rappresentato l’inizio, un pò come Iron Man lo fu per Avengers. Peccato che in questo caso, come prevedibile, l’inizio non sia stato propriamente dei migliori.
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