Con un secondo trailer che sembra rivelare più di quanto vorrebbe (o dovrebbe) Blade Runner 2049 accresce l’impazienza e la curiosità dei fan.
L’attesa per il sequel del classico di fantascienza targato Ridley Scott è amplificata dalle note intramontabili di Vangelis, che aprono scenari familiari e ugualmente sorprendenti. La trama pare ricongiungersi molto alle origini di Rick Deckard, che avevano generato più di qualche dubbio già all’uscita del capolavoro dell’82. Si uniscono comunque altre presenze che muoveranno di certo più fili.
C’è la garanzia di Jared Leto, il viso strapazzato di Harrison Ford e i misteri negli spari di Ryan Goslings. Gli eventi si collocano trent’anni dopo il primo film e vedono l’agente di polizia di Los Angeles Officer K scoprire qualcosa che potrebbe generare la fine dell’umanità.
Il regista Denis Villeneuve pienamente consapevole della pressione dei fan e delle loro aspettative si è detto rispettoso della carica in canna pronta a restituirgli aspre reazioni da parte di eventuali delusi. “È arte, ha dichiarato, e sono disposto a prenderne i rischi”. Nonostante agli inizi avesse avuto alcune perplessità sul sequel, temendo di inquinare la pellicola originale, si è poi lasciato coinvolgere da Harrison Ford e dallo script, che è stato descritto da entrambi come uno dei migliori mai letti. “È la prova più grossa della mia carriera” ha aggiunto Villeneuve, sentendosi allo stesso tempo ispirato dalla fantascienza di Blade Runner e determinato a lavorare al massimo delle sue capacità per renderla grande.
Rutger Hauer al contrario ha manifestato un’opinione differente, granitico sostenitore del fatto che Blade Runner sarebbe dovuto restare un’unica pellicola irripetibile nel tempo. Le sue riflessioni (non prive di senso) sono motivate dal credere che sia davvero complicato mantenere la qualità e il calibro del primo film anche in un secondo.
Da dietro le quinte non è comunque mai emerso chiaramente il motivo per cui Scott si è tirato indietro, in principio al timone del progetto c’era proprio lui, ma nella fase di pre-produzione ha annunciato che sarebbe rimasto coinvolto soltanto come produttore. Alcune voci hanno sostenuto che l’impegno con Alien: Covenant lo abbia costretto a lasciare, ma sono appunto rumors.
La mancanza di Sean Young nel cast ha suscitato qualche polemica in rete, anticipando un eventuale boicottaggio di massa in caso di sua totale assenza.
Blade Runner 2049 è stato girato a Budapest, dove Villeneuve ha trascorso l’estate e l’inverno 2016, mentre le scene di Jared Leto sono state completate in poco più di due settimane. Leto è stato presentato al regista dall’amico Jean-Marc Vallée, che lo ha diretto in Dallas Buyers Club. Anche a Emily Blunt era stato offerto un ruolo, ma ha rifiutato a causa della sua gravidanza.
Alla scrittura del film c’è Hampton Fancher, sceneggiatore di Blade Runner (1982), insieme all’autore di Logan Michael Green. 2049 è tratto sempre dalle pagine di Philip K. Dick “Il cacciatore di androidi” e non si poteva chiedere di più. Forse.
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