Getting Naked: A Burlesque Story, è il primo lungometraggio di James Lester, produttore, regista, sceneggiatore, musicista. Attualmente lavora per il montaggio per CBS, NBC, FOX, MTV, MSBNC, Discovery ID, Travel Channel, Sundance. Ricordiamo comunque che i suoi cortometraggi sono stati premiati al New York Television Festival e al Jackson Hole Film Festival. Poi non possiamo dimenticare che è tra i montatori e i produttori, assieme a Robert Redford, che peraltro a Venezia è stato premiato con il Leone d’Oro alla Carriera, di Chicagoland, una miniserie realizzata da CNN. Come se non bastasse nel 2015 ha gestito il montaggio per AMC della miniserie The Making of the Mob: New York.
Prima di lavorare per cinema e televisione, il regista, dopo gli studi musicali, si era dedicato alla composizione e alla docenza in vari conservatori e istituti musicali di pianoforte, teoria della musica e storia del jazz, di cui peraltro è un grande appassionato.
Il primo lungometraggio di James Lester è stato proiettato-presentato alle Giornate degli Autori nell’ambito della 74′ Mostra Cinematografica di Venezia. Tra gli interpreti Hazel Honeysuckle e Gal Friday.
Il docufilm parla del neo-burlesque di New York, e segue quattro artisti raccontandoli sia nel contesto privato che sul palcoscenico; ognuno di loro ha appena scoperto la propria identità ed è parte integrante di questa particolarissima forma di arte e di spettacolo. Inutile dire che viene affrontato intensamente il mondo della donna e della sua giusta esigenza di divenire protagonista del proprio destino, e non solo.
Ma lasciamo parlare direttamente il regista: “Mi sono innamorato del burlesque quando vidi il primo spettacolo nel 2006. Rimasi immediatamente affascinato dalle potenzialità cinematografiche di quello spettacolo”.
Poi il regista ha aggiunto: “Approfondendo ho scoperto che il burlesque aveva intimamente a che fare con l’espressione, il potere, il coraggio. Che cos’é il burlesque? Quello che certamente ho scoperto è una comunità numerosa e sempre crescente che dedicandosi a questa forma d’arte, trova qualcosa che non potrebbe mai rinvenire in nessun altro luogo del mondo”.
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