Promised Land. Ovvero IL documentario della Festa del cinema di Roma. Pieno di significato, di sogni (disillusi e realizzati), di pugni allo stomaco e di… risate! Molte guest star presenti (su tutti Ashton Kutcher, Ethan Hawke, Alec Baldwin e Emmylou Harris).
La trama: Il regista americano Eugene Jarecki (Freakonomics, Reagan, Why we flight) giustappone in maniera inedita la storia socio-politica americana contemporanea con quella della vita del leggendario Elvis Presley. Autore e regista Eugene Jarecki che firma una piccola perla che non dona risposte al contrario di tanti altri lunghi presenti al Festival ma bensì domande. E se le risposte, spesso e volentieri, sono soggettive… beh le domande di certo non lo sono. Il viaggiare l’America sulla scia del successo e del declino di Elvis Presley, uno degli “eroi” americani è scelta coraggiosa e “azzardata”: il paragone con gli Stati Uniti stessi è plateale… L’azzardo è qui riuscito e la godibilità del prodotto indiscussa. Il cinema a stelle e strisce non è solo blockbuster ma anche tantissimo altro.
Tra i produttori troviamo Brett Ratner. Vincitore del Premio Carmel all’Haifa International Film Festival del 2017, questo documentario promette (e mantiene!) riflessione su temi sociali e condizioni umane cavalcando un’onda enozionale unica nel suo genere! Elvis è solo una “scusa”: questo Promised Land parla di sogni e speranze mancate. In Europa la situazione, al riguardo, è precaria? Beh in America sembra proprio che non se la passino poi tanto meglio… Perché seppure «la musica ha portato un’epoca di svolte rivoluzionarie»… il potente sembra aver vinto. Ma la chiusura dona speranza nonostante il leit motiv del film sia racchiuso nella frase che segue «Io credo in questo paese ma non credo sia perfetto… Così starò qui a soffrire.». Elvis non ce l’ha fatta ma l’America ce la farà.
Promised Land – Recensione
7.5
voto
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