Uno scrittore. Uno scrittore italiano. Uno scrittore italiano che, in punta di penna, narra emozioni, timori e le idiosincrasie di un mondo confuso, spesso sciatto e violento. Ma anche pieno di colori, sapori, odori… Quella che segue non è un’intervista. Non è una confessione. Non è un botta e risposta. È molto, molto di più…
Benvenuto Marco! Partiamo subito con la prima domanda: chi è Marco Conti?
Marco Conti è una persona che ha tante cose da dire e che utilizza il modo che più lo appassiona per condividerle con chiunque abbia voglia di leggere le sue storie. Penso che la scrittura sia il miglior veicolo che una persona possa utilizzare per fare arrivare le emozioni, le paure e le angosce che ognuno di noi vive a suo modo. L’arte in generale è un veicolo di comunicazione. Nel mio piccolo, cerco attraverso una storia, che sia un racconto o un romanzo, di far arrivare a chi legge, qualcosa del mio vissuto oppure qualcosa che mi ha colpito o emozionato.
Marco come vedi il panorama editoriale italiano di questi anni ’10 sia per quanto riguarda gli Editori che per quanto riguarda gli esordienti?
Sinceramente ho avuto una sola esperienza con una piccola casa editrice. Questa esperienza mi ha allontanato dal mondo dell’editoria in generale, ma quello che non mi piace è notare che sempre più spesso, le piccole case editrici tendono a chiedere soldi per la pubblicazione. Ritengo che se una casa editrice crede in te, deve anche essere disposta ad investire, quindi mi sembra una cosa sbagliata. Gli esordienti come me sono in balia del vento. Il self publishing è un’ottima strategia. Ognuno investe su sé stesso e crea la propria immagine come meglio crede.
Parlaci un po’ dei tuoi libri: “In equilibrio sopra la follia“, “Aspettando l’alba” e “L’anima non si arrende“!
“Aspettando l’Alba” che oggi è un e-book di Kindle Amazon è il mio secondo romanzo ed è quello che più ho sentito mio: questo racconto, mi ha permesso di terminare il mio “Strip-tease al contrario”, come lo definirebbe una mia amica scrittrice, ovvero mi ha permesso di parlare ancora una volta del mio passato e delle emozioni che mi ha lasciato. E’ una teoria secondo la quale, chi scrive compie appunto una sorta di “Strip-tease al contrario”, parlando di sé e del proprio passato, dapprima in modo insistente, ma via via sempre meno rilevante. Ci si denuda, si ha il bisogno di farlo, di cercare nel profondo le motivazioni e gli stimoli per scrivere e per farlo, si parte dalle emozioni vissute in prima persona. Avevo voglia e bisogno di raccontare il mio passato, degli amici con cui sono cresciuto, quelli con i quali ho intrapreso un lungo percorso di vita che continua ancora oggi. Ecco perché la scelta dalla frase di Nelson Mandela: ” “Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati” . Matteo, protagonista del romanzo, dopo un percorso lavorativo ed umano a Roma, sente il bisogno e il richiamo della sua terra, per chiudere il cerchio e ripartire proprio dalle sue origini. Con questo lavoro ho partecipato al Premio Calvino da cui ho avuto una buona recensione. Anche la stampa locale ne ha parlato bene, per questo motivo, ho stampato 100 copie tramite una tipografia e le ho distribuite ad amici e parenti. Non contento, l’ho riscritto seguendo i consigli dei giurati del Premio Calvino (cambiando anche nomi ai personaggi).
E’ nato così l’e-book che potete trovare su Amazon.
Il primo romanzo, invece, si intitola “In equilibrio sopra la follia”, l’ho pubblicato con una casa piccola casa editrice che mi ha fatto venire l’avversione verso le piccole case editrici…purtroppo esser presi in giro sulle proprie passioni è davvero spregevole, comunque è acqua passata che mi è anche servita a qualcosa. E’ un romanzo che ho scritto ispirato da una frase di una delle più belle canzoni di Vasco Rossi: “Sally”…una poesia! La frase è: “La vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”. Penso che in queste parole ci sia tutto: l’assurdità e la bellezza della vita che ci schiaccia e poi ci fa volare, sembra finita e invece riparte. Bisogna saper vivere ogni momento, come se fosse l’ultimo. Ne è nata una storia, la mia prima storia.
Il mio terzo romanzo “L’anima non si arrende“, che ho stampato sempre in 100 copie e con cui ho partecipato al Premio Calvino, diventerà a breve un e-book. E’ il primo romanzo in cui non c’è nulla del mio passato: il mio strip-tease è terminato e i personaggi sono usciti dal buio e mi hanno perseguitato finché anche l’ultima riga della loro storia non è stata scritta. Penso che dei tre romanzi, sia il più ricco, il più costruito. Ne potete trovare uno stralcio sempre nel mio blog, ma diventerà a breve un e-book sempre per Kindle Amazon. Nel mio blog ci sono anche i miei racconti: quelli che ho scritto per me, quelli che ho scritto per RadioRai Plotmachine e quelli che ho scritto perché lo dovevo a una persona speciale che non c’è più: mio padre. Recentemente ho partecipato a un corso di scrittura creativa e ne ho in programma un altro che inizierà on-line a novembre… vediamo!
Progetti futuri?
Quando finisco di scrivere un romanzo, sono “svuotato”, per alcuni mesi nulla riesce più a ispirarmi, a catturarmi. Non so per quale ragione, ma è così. Poi, all’improvviso qualcosa comincia a prendere forma nella mia testa. Lentamente cresce e spinge per uscire, per essere scritto e raccontato. Il mio attuale progetto però, ha avuto un percorso diverso, è nato in pochi minuti, alla macchinetta del caffè, ispirato da un racconto di vita vissuta di un collega. Si intitolerà “Tre giorni poi sarà per sempre“. E’ la storia di Giorgio e Chiara che, innamorati da sempre e prossimi al matrimonio, trascorrono le serate nel cantiere in cui si sta costruendo la casa dei loro sogni, forse irrealizzabili. In questo luogo clandestino, in questo tratto di terra spezzata dal mondo, al lume di una candela, Giorgio e Chiara si confidano, si amano e attraverso un cannocchiale, rubano tratti di vita vissuta dalle famiglie che vivono nel palazzo vicino. Proprio attraverso questo cannocchiale, Giorgio scoprirà qualcosa che turberà la sua anima al punto da mettere in discussione le sue certezze che verranno poi ulteriormente minate da una sfida che gli amici (scettici di fronte all’intenzione di Giorgio e Chiara di sposarsi) lanceranno ai futuri sposi e che potrebbe scuotere le fondamenta di un amore apparentemente granitico. La storia si svilupperà fra Milano, Barcellona e Madrid e ci porterà a riflettere sull’amore, sulla forza delle nostre certezze e sull’imprevedibilità della vita. Oltre a questa ne ho un’altra che per ora non svelo e che si intitolerà: “Segreti d’autore”, è un test per me perché è diversa dal mio genere, è qualcosa fra il thriller e il romanzo d’amore…
Ultima domanda: come ti vedi tra dieci anni?
Spero di avere la stessa passione e lo stesso entusiasmo che ho oggi. Penso che la scrittura mi accompagnerà ovunque il mio destino deciderà di condurmi.
Grazie per la disponibilità, Marco e… in bocca al lupo!
Grazie a voi.
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