Quando presenzi ad un’anteprima la affronti sempre con quel pizzico di aspettativa ingenua, una sorta di speranza – “friccicore” nella parte inferiore dello stomaco, esattamente come quando ti accorgi di aver sbagliato fermata del bus a cui scendere. Incoscienza? Illusione di un amante della nona arte? Questo nonostante tu ti sia documentato, prima e durante il periodo che precede la proiezione del film, grazie anche al press kit che gli uffici stampa diffondono a noi altri recensori.
Ebbene, questo “Auguri per la tua morte” sbaraglia di gran lunga tutte le aspettative, le attese, i piani già scritti da noi altri autori e amanti del mondo del cinema. La trama? La mattina del suo compleanno, la bella e popolare studentessa del college Tree Gelbman (Jessica Rothe – Please stand by, L’estate addosso) si sveglia nella camera di un ragazzo conosciuto la sera prima; intontita e con i postumi della sbornia ancora addosso, attraversa il campus e torna a prepararsi per la festa. Quando la fine della giornata si avvicina, Tree viene aggredita alle spalle e pugnalata a morte da un individuo incappucciato e mascherato, entrato dalla finestra. Ma invece di imboccare il tunnel luminoso e lasciarsi la vita terrena alle spalle, la ragazza finisce in un nauseante vortice temporale in cui l’ultimo giorno della sua vita (che non a caso coincide col primo) si ripete all’infinito. Gli amici non credono alle parole della bionda scapestrata che alza spesso il gomito e inventa storie assurde, così per Tree l’unica chance di sopravvivere e ripristinare il regolare corso del tempo è scoprire da sola l’identità del suo aggressore. E fin qui… potrebbe anche essere un valido spunto per narrare, senza buonismo e con tagliente ferocia, le imperfezioni e le idiosincrasie dell’animo umano. Ma… c’è un ma. Avete presente “Ricomincio da capo” (citato anche alla fine del lungometraggio in questione), “Deja Vù” (Denzel Washington, Jim Caviezel e Val Kilmer) e Daybreak (serie tv da recuperare, di certo chiusa troppo troppo troppo in fretta e mai rimpianta abbastanza!)? Ecco… dimenticateveli! Questo “Auguri per la tua morte” gioca chiaramente con qualcosa più grande di sé, tentando il colpaccio ma finendo per essere solamente un mix (dis)omogeneo di teen drama, horror, splatter, comedy e Dio solo sa cos’altro. Impastate il tutto assieme a dialoghi altalenanti per tensione, ritmo ed innovazione (leggasi politicamente scorretto) infornate ed avrete una torta dal sapore ambiguo e non identificabile. Qualche battuta funziona, così come qualche situazione ma è tutto ai limiti del “passabile” – soprattutto per un film costato la bellezza di 4,8 milioni di dollari… Un film che vorrebbe donare pensiero ed invece diventa un cliché, figlio de (l lato oscuro di) MTV: puro intrattenimento per teenager troppo cresciuti. L’originalità a tutti i costi, seppur dentro a binari “ben costruiti e forgiati”, spesso, non ripaga se chi crea ( Christopher B. Landon – Scout Vs Zombie,Birra ghiacciata ad Alessandria, Il Segnato; Scott Lobdell – qui alla sua prima prova…) non è un Maestro (leggasi Wes Craven!). Insomma… se siete fan di Scream, non aprite quella porta!
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