Nel 1984, Tim Burton lanciò la sua carriera di regista con un breve live-action “Frankenweenie”, ed ora ritorna riprendendo quel materiale per il nuovo “Frankenweenie”, una commedia animata in bianco e nero ispirata a “La Moglie di Frankenstein” e innumerevoli altri film classici dell’orrore in cui la scienza è protagonista.
La storia prende piede in un familiare mondo Burtoniano fatto di personaggi con teste a palla, occhi a forma di piatto e braccia stile pretzel. Guardandoli in bianco e nero sottolinea solo lo stile gotico, e in effetti l’intera storia trae beneficio dell’assenza di colore, proprio perché questo è un mondo desolato e aspro senza molti colori delicati. Burton utilizza un metodo di animazione stop-motion utilizzando dei pupazzi, e a quanto pare egli ha usato “circa 33 animatori per la produzione di cinque secondi di pellicola a settimana a testa.” Incredibile non è vero?!
La storia coinvolge il giovane Victor Frankenstein (interpretato da Charlie Tahan), e il suo cane Sparky, che non è così intelligente come Uggie il cane del film “The Artist”. Sparky è uno di quei cani che è troppo affettuoso e desideroso di aiutare, ma Victor lo ama e gli si spezza il cuore quando Sparky corre in strada e viene investito da una macchina. Victor seppellisce il suo povero cagnolino sotto una lapide triste in uno di quei cimiteri caratteristici dei film dell’orrore in cui si immagina che i fiori dovrebbero essere in bianco e nero, anche se il film non lo è.
L’ insegnante di scienze di Victor è il Sig. Rzykruski (Martin Landau) che assomiglia molto a Vincent Price. Il giorno dopo a scuola fa lavorare i suoi studenti con l’applicazione di scariche elettriche ai nervi di rane morte, il che porta alla contrazione delle gambe. Victor è ragazzo alias scienziato-pazzo con uno strano laboratorio in soffitta, che sembra due volte più grande della casa che condivide con i suoi genitori (Catherine O’Hara e Martin Short). L’esperimento delle rane lo spingono a tornare al cimitero, portar via il povero Sparky fino in soffitta – dove, sì, dopo un paio di punti, Victor è in grado di rianimarlo grazie ad un fulmine scena molto simile al film di “Frankensteen Junior”. Va detto che la nuova versione di Sparky ha molto la stessa personalità maniacale del cane nella versione originale, anche se, come il nostro cellulare, a volte ha bisogno di essere ricaricato. La sua coda o il suo orecchio volano via quando diventa troppo ansioso, ma per il resto tiene abbastanza bene.
Victor diventa ossessionato cercando di nascondere il cane resuscitato ai suoi genitori. Quando poi le persone si chiedono perché alcuni ragazzi si annoiano in periferia, la causa potrebbe essere per l’effetto soffocante dei genitori come il signor e la signora Frankenstein. Dato che devono convivere con questo nome, senza dubbio non sono molto contenti di venire a sapere che Victor ha rianimato il suo cane – soprattutto da quando ha usato fulmini proprio come nella creazione della moglie di Frankenstein. E ‘il genere di cose di cui i vostri vicini si preoccupano.
La parola sfugge, però, e ben presto tutti i bambini in classe di Victor applicano l’alta tensione ai propri animali morti, e anche ad un cavalluccio marino. Questo porta ad eventi come ad esempio una parata cittadina pari a tutto quello che tu abbia mai visto in un film di mostri giapponese.
Questo non è uno dei migliori film di Burton, ma ha un’energia zelante. Sarebbe stato troppo macabro per i bambini in passato, ma per i bambini di questi tempi, che hanno visto tutto, e lo charme di una meravigliosa amicizia tra un ragazzo e il suo cane mantengono il suo fascino. Spero solo che il giovane Victor non lasci Sparky fuori al sole per troppo tempo!!
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