Per la cronaca, ho apprezzato tutta la produzione di “Twilight” ed ho anche letto il primo romanzo. L’autrice di vampiri contro licantropi Stephanie Meyer ha divertito, emozionato e deliziato con una valanga di sorprese e colpi di scena. Purtroppo, la Meyer non ha fatto la stessa cosa con “The Host”, producendo un thriller uni-dimensionale e totalmente superficiale con il regista Andrew Niccol. Egli non è estraneo alla fantascienza dal momento che ha prodotto “Gattaca”, “S1mOne” e “In Time”.
In sostanza, “The Host” deriva da film come “L’invasione degli ultracorpi” o “Il Terrore della sesta luna”, ma, sfortunatamente, Niccol non osa così tanto e crea degli alieni che non sono solo ben educati ma indossano anche degli abiti bianchi immacolati. Pattugliano il pianeta con delle auto sportive argentate o con degli elicotteri Bell Jet Ranger o con delle motociclette luccicanti. Lo svantaggio è che questi alieni “annientano” l’essere umano dal proprio corpo tramutandolo in una dimora per viandanti interplanetari, ma la nostra eroina si rivella tutt’altro che conforme al resto dell’umanità. L’attrice Saoirse Ronan si fa beffe del suo alieno che occupa il suo corpo imitando, anche se pur malamente le mosse di Jim Carrey nel film “Me, me stesso e Irene”.
“The Host” è il tipico film di fantascienza minimalista e a basso budget dove tutto può accadere sulla Terra. La storia si svolge dopo che una razza aliena parassita nota come “Anime” hanno preso il controllo del pianeta. Di tanto in tanto, vediamo alcuni scorci di questi alieni, simili a delle meduse luminose. Le Anime provocano un taglio nella nuca degli esseri umani e scivolano dentro di essi dominandoli. Rispetto ai soliti alieni malvagi che abbiamo visto in passato, queste “Anime” sono benevoli. In effetti, questi extraterresti non mentono e hanno cambiato notevolmente le cose sul pianeta Terra: per esempio, non ci sono più guerre o malattie. Invece di uccidere l’intera razza umana come gli alieni della saga fantascientifica di Keanu Reeves ” Ultimatum alla Terra”, le Anime rinchiudono l’umanità in una sorta di arresti domiciliari: essi occupano il nostro corpo e cancellano i nostri ricordi. Il problema di quest’anonima saga fantascientifica è che le anime non sono abbastanza cattive da classificarsi come veri e propri antagonisti. L’eroica Melanie Stryder (Saroirse Ronan) cercando in tutti i modi di nascondere il suo fratellino Jamie (Chandler Canterbury) dalle Anime, precipita rompendo una finestra pensando di uccidersi. Miracolosamente, nonostante si sia rotta ogni osso del proprio corpo sopravvive ed un’Anima chiamata “Viandante” viene chirugicamente impiantata nel suo corpo in modo che possano scoprire dove si nascondino gli ultimi esseri umani che si oppongono al loro volere. Tuttavia, Il controllo della mente non funziona su Melanie in quando ella si oppone sfruttando anche il fatto che Viandante viene progressivamente contagiata dalle sue emozioni umane. Così, dedice di aiutare Melanie a rubare una macchina e le due fuggono. Si tratta però di un trucco di Melanie: la ragazza infatti dà delle false indicazioni a Viandante portandola in un’aerea deserta abitata da suo zio Jeb, il suo ragazzo Jared e suo fratellino Jamie. Resasi conto dell’inganno Viandante tenta di tornare indietro, ma Melanie si oppone causando così un incidente che distrugge l’automobile e obbliga l’aliena a seguire Melanie attraverso il deserto. Disidratata, la ragazza viene trovata dalla sua famiglia che rendendosi conto del fatto che Melanie è stata posseduta da un alieno, la guardano con sospetto anche se il leader del gruppo della resistenza, suo zio Jed (William Hurt), non si sente minimamente minacciato dalla doppia personalità della ragazza.
“The Host” passa la maggior parte del suo Melanie e sui vari battibecchi tra lei e “Viandane. Melanie reagisce con molta rabbia e gelosia quando il Viandante” bacia il suo ex-fidanzato (Max Irons) facendogli dare uno schiaffo dal Viandante stesso. Jared si sente sollevato perchè si rende conto che Melanie è sopravvissuta alla possessione aliena. Più tardi, Ian (Jake Abel) si innamora dello stesso alieno che prima aveva odiato e che ora si rifiuta di vederla torturata. Presumibilmente, “The Host” è stato scritto per attirare le ragazzine visto che la nostra eroina si concentra principalmente su chi baciare. A questo punto, “The Host” degenera in uno stereotipato film strappalacrime. La millenaria aliena che abita il corpo di Melanie non capisce le emozioni che si verificano tra gli esseri umani in circostanze amorose. Nel frattempo, “Cercatrice” (Diane Kruger) continua la sua ricerca senza sosta di Visitatore/Melanie. La sua caccia si concluderà con la loro cattura ma lo zio Jed interviene e salva i nostri innamorati spiegando come risolvere la situazione. Questo è il tipo di melodramma dove gli eroi riabilitano i criminali piuttosto che sterminarli tutti con estremo pregiudizio. Una scena finale durante i titoli di cosa, quando i nostri eroi vengono festeggiati, rivela che il Viandante non è l’unico alieno che non è felice fra i suoi simili.
Anche se tutto il film appare con uno scenario maestoso di vero impatto, “The Host” rappresenta ora come ora una grande sciocchezza: l’eroina è un idiota, i cattivi sono troppo deboli, e il melodramma è presente durante tutti gli interminabili 125 minuti del film.
Scheda film
Titolo: The Host
Regia: Andrew Niccol
Cast: Saoirse Ronan, Max Irons, Diane Kruger, Jake Abel, William Hurt
Genere: fantascienza, drammatico
Durata: 125′
Distribuzione: Eagle Pictures
Uscita: 28/03/2013.
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