Valeria Golino presenta la sua opera prima con un film che tocca il discusso tema dell’eutanasia. Irene (Jasmine Trinca) è una ex studentessa di medicina che ha deciso di aiutare le persone sofferenti di malattie gravi. L’incontro con un ingegnere (Carlo Cecchi), ferito da una pena tanto profonda quanto invisibile, metterà però in discussione la sua coscienza, così come il diritto di morire e il desiderio di vivere.
Irene sorride poco, ascolta musica a tutto volume e conserva negli occhi il dolore dei malati che ha visto. Nel suo lavoro ci sono delle regole ferree: parole da non dire, atteggiamenti da non avere e mai niente che possa rimandare a un futuro. Pratica un’eutanasia illegale che richiede una disciplina emotiva in bilico tra il profondo distacco e l’inevitabile empatia, qualcosa che difficilmente può coesistere per lungo tempo senza (de)generare un conflitto di qualche tipo. Il tema è ampiamente esaminato dalla Golino, alla quale possono essere criticati i dialoghi talvolta troppo sterili, ma non si può non omaggiarla dei picchi emotivi con cui fa raccontare alla protagonista i drammi del suo lavoro. Miele non è realistico, ma reale. Mescola la vita con la morte e si interroga sui loro mali, tanto quelli tangibili e irreversibili di una malattia, quanto quelli interiori e invisibili che non lasciano scampo alla mente e alla volontà di reagire.
Carlo Cecchi interpreta un uomo disinteressato a tutto, bloccato da quella insormontabile noia esistenziale che non sopporta più niente e per la quale ogni cosa è ormai inutile. La sua voce è importantissima per affievolire i toni più spiacevoli e pesanti del film.
Jasmine Trinca esprime con tutta la forza possibile (anche se talvolta resta un po’ dubbia), la vita segreta e i conflitti interiori di Irene, viene quasi da pensare che senza i suoi primi piani il film accuserebbe già un colpo basso. È un peccato che alcuni confronti tra lei e l’ingegnere siano poco approfonditi, c’è un potenziale che si vedrebbe volentieri e invece resta inibito in molti stati d’animo e pensieri nascosti. In fondo però è forse questa la peculiarità di Miele, capace di mescolare la forza con la debolezza, di saper mettere in discussione i principi base che regolano questo delicato argomento e rileggerli dal punto di vista di chi compie la scelta.
Miele evoca la fine dolce di una consapevolezza amara, può essere un medicinale e un sonno irreversibile, contraddizione e rinuncia, anche se come afferma la protagonista: “nessuno vuole morire veramente, vogliono vivere tutti, solo che quella non è più vita”.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=_pBwiXZ5gN4]
Scheda film
Titolo: Miele
Regia: Valeria Golino
Cast: Con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero de Rienzo, Vinicio Marchioni, Iaia Forte, Roberto De Francesco, Barbara Ronchi, Massimiliano Iacolucci, Claudio Guain
Genere: drammatico
Durata: 96′
Produzione: Buena Onda con Rai Cinema
Distribuzione: BiM
Uscita: 01/05/2013.
Lascia un commento