Ira Fronten è nata in Venezuela, dove ha studiato recitazione. In seguito come conduttrice e al contempo attrice ha ottenuto un notevole successo soprattutto in ambito televisivo in Sud America. L’esordio cinematografico risale alla sua partecipazione al film Frontera Sur del regista e produttore Gerardo Herrero. Giunta in Italia la troviamo nel cast di Due mamme di troppo, ma anche in Un passo dal cielo e in Don Matteo 6. Nel corto diretto da Daniele Storchi dal titolo Sombras, interpreta il ruolo di una donna vittima di violenza che non ha nessuna intenzione di arrendersi all’ingiustizia subita. Peraltro, dovendo interpretare in quel film il ruolo di una cantante, da gran professionista Ira si è contemporaneamente impegnata per diverse ore al giorno in esercizi vocali e lezioni di canto. Per quanto concerne la sensibilità in ambito sociale e di tematiche attuali ricordiamo che Ira Fronten è da tempo impegnata in numerose attività umanitarie di ampio respiro. Tornando al cinema, indimenticabile la sua interpretazione della domestica di una famiglia dell’alta borghesia nel film Il Ministro, al fianco di Gianmarco Tognazzi. Ora la ritroviamo nel cast della seconda edizione di È arrivata la Felicità, in onda su RAI Uno, in cui è la dottoressa Carla Risso, l’oncologa a cui si rivolge Angelica (Claudia Pandolfi) per i propri problemi personali.
Ira, in È arrivata la Felicità, hai un ruolo davvero interessante. Ce ne parli?
“Caro Davide Venturini, posso dirti che la mia partecipazione nella fiction è legata al ruolo di Francesca (Tzeta Abraham), sono sua cugina nonchè la psicologa a cui si rivolge Angelica (Claudia Pandolfi) per avere un ulteriore parere medico. È un ruolo importante perché poche volte una attrice nera viene chiamata per interpretare un ruolo positivo e vincente. Carla Risso, il mio personaggio, è una donna che è riuscita a fare una carriera e ad avere successo. È una professionista affermata e orgogliosa di avere una famiglia total black”.
Hai qualche altro film in preparazione?
“Attualmente aspetto l’uscita del film La Rosa Blu e altri cortometraggi che mi vedono protagonista: Lovesum, girato in Abruzzo, Sombras, girato con una troupe abruzzese a Roma, e Wakeup, con un regista nigeriano e con un cast di attori neri”.
La tua carriera artistica è costellata di film importanti, penso a Il Ministro ma anche ad altri, parlaci un pò di te e della tua esperienza
“La mia carriera la definisco di successo perchè Dio mi ha dato la possibilità di fare sempre quello che ho desiderato. Il Ministro come primo film italiano mi ha dato enorme soddisfazione e mi ha portato altri progetti. Ho iniziato facendo cinema con il Premio Oscar, il produttore e regista spagnolo Gerardo Herrero. La mia vita è una ripida montagna in salita ma il lavoro e la fede rendono gioioso ogni gradino che riesco a salire con le mie vere capacità. Attualmente giro l’Italia e il mondo alla ricerca di ‘lusso sostenibile’, per aiutare a far prendere coscienza persone che vivono nel lusso che si può vivere agiatamente anche preservando l’ambiente e controllando gli sprechi”.
Da tutto ciò si evidenzia davvero una donna che oltre ad essere a dir poco bellissima e di un fascino irresistibile è ancora prima una gran donna, profonda, intensa, sensibile e una notevole professionista, dedita al proprio lavoro con capacità e creatività, sempre pronta, poi, nella vita ad aiutare gli altri. Ricordiamo peraltro che il film in uscita La Rosa Blu, diretto da Geppi Di Stasio è incentrato sulla disabilità, sul mondo dell’handicap e, soprattutto, dei bambini down. Nel cast oltre a Ira Fronten anche Enzo Decaro, Roberta Sanzò, Pio Luigj Piiscitelli (Toni ‘il furbo’ di Braccialetti rossi).
Quindi, per concludere, che dire: un caro saluto Ira e a presto, con un grazie immenso: “Grazie a te, Davide, a presto”.
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