Tratto da una delle pièce teatrali più inquietanti mai andate in scena, “Ghost stories”è un insolito film horror. Con un perfetto equilibrio di suspense, elementi terrorizzanti, storie macabre e momenti di puro divertimento, il film riesce a coinvolgere, anzi a trascinare lo spettatore nella storia.
Il professor Philip Goodman (Andy Nyaman), scettico e dubbioso riguardo ogni evento sovrannaturale, nel suo programma tv smaschera falsi medium e sensitivi farlocchi. Profondamente convinto che ogni evento, anche il più misterioso, abbia una sua spiegazione logica, Goodman conduce una vita tranquilla e quasi soddisfacente. Proprio per questo suo istinto a razionalizzare tutto, il professore viene incaricato di studiare tre sconcertanti casi di attività paranormale. I misteri, finora irrisolti, trascineranno il professore in uno sconvolgente viaggio, alla fine del quale giungerà a un’angosciante realtà che lo riguarda personalmente.
Il primo mistero riguarda Tony Matthews (Paul Whitehouse), un guardiano notturno presso un ex manicomio, che in una normale sera di lavoro si trova faccia a faccia con il terrore, rivivendo un momento doloroso del suo passato. Il secondo caso, invece, è quello di Simon Rifkind (Alex Lawther), un ventenne ribelle e bugiardo che improvvisamente si trova con l’auto in panne nel bel mezzo del nulla. Terzo e ultimo caso, quello di Mike Priddle (Martin Freeman), un cinico agente di borsa: mentre aspetta il ritorno di sua moglie, momentaneamente ricoverata per il parto di sua figlia, Mike subisce una visita indesiderata.
Il ritmo incalzante della sceneggiatura, l’abile lavoro di regia, l’ambientazione musicale in grado di creare un generale stato d’ansia, la maestria nel curare ogni minimo dettaglio, tutto trapela da questo film. “Ghost stories” ha una trama avvincente, e a darle vita un cast ancora più straordinario: ogni singolo attore ha creato un personaggio non solo credibile, ma vivo. Le intonazioni, i gesti, le espressioni, tutto è stato minuziosamente seguito e questo non può che giovare al risultato finale. Particolarmente ben riuscite le interpretazioni di Alex Lawther e Martin Freeman (nel film Simon Rifkind e Mike Priddle), che sono stati in grado di realizzare personaggi complessi e ricchi di sfumature in maniera eccellente.
Tutti questi fattori fanno di “Ghost stories”un film che tutti dovremmo vedere. Perché questo non è solo un film horror, ma ha un piano di lettura di grande spessore.
«La nostra speranza è che gli spettatori possano provare puro terrore e saltare dalla poltrona, ma che alla fine possano anche commuoversi di fronte a qualcosa di più profondo…»
(Jeremy Dyson, co-regista e co-sceneggiatore del film)
Ghost Stories – Recensione
7.5
voto
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