Reduce dallo strepitoso successo commerciale di Jumanji: Benvenuti nella Giungla, Dwayne “The Rock” Johnson torna in pompa magna sul grande schermo in Rampage: Furia Animale, pellicola basata sull’omonimo videogame degli anni ’80, in cui gigantesche creature dovevano demolire palazzi a suon di pugni. Sarà riuscito il regista Brad Peyton, alla terza collaborazione attiva con il pluricampione mondiale di wrestling, a creare un adattamento degno di nota o ci troviamo dinnanzi all’ennesima occasione sprecata? Scopritelo nella nostra recensione.
Partiamo da una doverosa promessa: non c’è nulla di male nell’essere intrattenuti da una pellicola “stupida” e caciarona, a patto che quest’ultima sia perfettamente consapevole di quello che mette in atto. Se avete dunque bisogno di spegnere il cervello per quasi dure ore, amate vedere creature geneticamente modificate prendersi a cazzotti tra di loro e non potete resistere alla presenza scenica di The Rock, allora Rampage – Furia Animale è il prodotto che fa per voi. Una pellicola composta da una trama ricca di clichè, ma al tempo stesso fortemente adrenalinica e capace di instaurare un legame emotivo con i protagonisti.
Il videogioco originale, che permetteva agli utenti di giocare nei panni di un gorilla gigante, lupo o alligatore, andando a zonzo per le città e distruggendo qualsiasi cosa lungo il cammino, non aveva una linea narrativa, ma il lavoro combinato degli scrittori Ryan Engle, Carlton Cuse, Ryan J. Condal e Adam Sztykiel è riuscito a creare un qualcosa da trasporre sul grande schermo. Dwayne Johnson veste i panni di Davis Okoye, un primatologo che condivide un legame indissolubile con George, un gorilla silverback straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla nascita. Un rischioso esperimento genetico e dai risultati catastrofici trasforma la gentile scimmia in un’enorme creatura furiosa. A peggiorare le cose, ben presto si scopre che altri animali sono stati modificati allo stesso modo. Mentre questi nuovi predatori alfa devastano il Nord America, distruggendo ogni cosa che incontrano lungo il proprio cammino, Okoye farà squadra con uno screditato ingegnere genetico per creare un antidoto, facendosi strada attraverso un campo di battaglia in continua evoluzione, non solo per impedire una catastrofe globale, ma per salvare lo spaventoso primate che una volta era suo amico.
Rampage: Furia Animale è essenzialmente un pretesto cinematografico per consentire a Dwayne Johnson di salvare la città di Chicago da un gruppo di mostri e mettere in risalto il suo innato carisma. Accanto a lui ben figurano anche Naomie Harris e Jeffrey Dean Morgan, meglio noto ai più come Negan di The Walking Dead. L’interazione tra The Rock e quest’ultimo rappresenta uno dei punti migliori del film ed è un vero peccato che le scene che li vedono coinvolti siano davvero poche. I cattivi della pellicola, invece, interpretati da Malin Akerman (Watchmen) e Jake Lacy sono ridicoli e stereotipati al massimo, anche se nel grande palazzo in cui operano è presente un chiaro easter egg dedicato al videogame.
Dal punto di vista estetico, il film è il classico blockbuster hollywoodiano che fa ampio ricorso alla CGI, ma il delle creature è ottimamente realizzato, soprattutto quello di George, a tal punto da farci dimenticare che The Rock stia recitando con un semplice green screen. Tirando le somme, Rampage – Furia Animale non è l’adattamento videoludico e neanche si prefiggeva lo scopo di esserlo, ma è senza ombra di dubbio la miglior pellicola delle tre che visto collaborare Dwayne e il regista Brad Peyton dopo le disfatte di Viaggio nell’isola misteriosa (2012) e San Andreas (2015). Scuoterete la testa dinnanzi a tante scene ridicole, ma vi vi ritroverete al tempo stesso ad esserne intrattenuti.
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