A dieci anni esatti di distanza dall’uscita del primo Iron Man, pellicola che ha di fatto lanciato il Marvel Cinematic Universe, arriva nelle sale l’attesissimo Avengers: Infinity War, l’evento crossover più importante nel mondo dei cinecomics. Divisi dagli eventi di Civil War, i Vendicatori dovranno riunirsi ed impiegare tutti i mezzi a propria disposizione per fronteggiare la minaccia rappresentata da Thanos, un potente tiranno intergalattico deciso a conquistare l’universo sfruttando il potere delle Gemme dell’Infinito. Siamo di fronte ad un successo clamoroso o ad un prodotto collassato sotto il peso dell’hype smisurato? Scopritelo nella nostra recensione.
Creare un universo cinematografico condiviso e basato sul materiale cartaceo di Stan Lee sembrava un’impresa impossibile e destinata a far stancare in maniera repentina il pubblico, ma così non è stato. Gestendo in maniera sapiente i personaggi a sua disposizione e regalando ai fan momenti memorabili, i Marvel Studios sono riusciti ad alimentare una macchina dell’hype incommensurabile, macinando milioni di dollari al box-office mondiale e spianando la strada a questo momento, il conflitto totale contro Thanos in Infinity War. Il titano pazzo, apparso brevemente nel primo Avengers, aveva da sempre operato nelle retrovie ed è proprio in questo film che, per la prima volta in assoluto, possiamo ammirarlo in tutto il suo splendore o forse sarebbe più opportuno dire terrore.
Perchè sì, Thanos è a mani basse il miglior villain mai realizzato in una pellicola fumettistica ed Infinity War rappresenta il suo palcoscenico assoluto dove, quasi come un personaggio di una tragedia greca, appare dilaniato interiormente ma fermamente deciso nella sua missione, ovvero sterminare metà dell’universo esistente attraverso la raccolta di tutte le Gemme dell’Infinito. Seppur realizzato tramite l’ausilio della CGI, Josh Brolin riesce a confezionare una performance intensa, profonda e a tratti filosofica, lasciando gli spettatori con il cuore a mille ad ogni suo ingresso in scena. Tutti lo considerano un folle omicida, mentre Thano si dichiara un dio ragionevole, il cui unico scopo è quello di riportare armonia ed equilibrio nell’universo, non importandosi dell’alto prezzo da pagare.
Ma Infinity War è assolutamente importante perchè segna le interazioni tra eroi che abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni. Vedere Thor incontrare i Guardiani della Galassia nello spazio, Iron Man battibeccare con Doctor Strange e Captain America combattere fianco a fianco con Black Panther, solo per citarne alcune, rappresenta il sogno proibito di ogni fan dei fumetti, che qui viene finalmente esaudito. Era un’impresa ardua bilanciare oltre 20 personaggi all’interno di un solo film ma i fratelli Russo ce l’hanno fatta, creando un prodotto di intrattenimento unico, ben miscelato tra risate, lacrime e adrenalina, e che difficilmente portà essere replicato in futuro, complici anche il marketing e l’attesa costruitisi attorno.
Preferiamo evitare di dilungarci ulteriormente nella recensione, non per inerza, ma perchè sarebbe un crimine rivelare delle scene chiave della pellicola, dal momento che Infinity War è un turbinio di emozioni dall’inizio alla fine, scena dopo i titoli di coda compresa. Il terzo film sugli Avengers termina in maniera sorprendente con un cliffhanger che ci proietta verso il 2019, anno in cui sugli schermi ne verrà proiettato un quarto, al momento ancora senza titolo. Il nostro consiglio è quello di arrivare alla visione scevri da qualsiasi spoiler e congetture, e di lasciarvi immergere in questo viaggio epico, perchè queso è l’unico epiteto valido per descrivere quanto è stato fatto. Se siete fan dei fumetti, Infinity War rappresenta il culmine di tutto quanto fino ad ora. Se invece non lo siete, potreste benissimo diventarlo dopo averlo visto.
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