Al calore del pubblico di giovanissimi reagisce con grandi irresistibili sorrisi. Jeremy Irvine è un ragazzone inglese di 28 anni, cordiale ed estremamente simpatico, dotato di quell’underestatement molto british e molto accattivante che nel suo caso non è affatto un vezzo, ma la forma trasparente della sua semplicità. Al Giffoni Film Festival presenta il suo ultimo film, “Mamma mia. Ci risiamo“, ed è visibilmente commosso dall’accoglienza affettuosa dei ragazzi. I gridolini delle ragazzine, gli applausi, la ressa per rubare un selfie sembrano stordirlo. “I feel very very welcomed“, esordisce all’incontro con i giovanissimi giurati in Sala Truffaut, e confessa che è stupito dalla professionalità e dalla competenza delle loro argomentazioni. “Accidenti – commenta – le vostre domande sono molto più interessanti di quelle dei giornalisti. Prima di venire qui al Giffoni ho passato giornate intere a rispondere sempre allo stesso noioso interrogatorio sul film. Con voi è tutta un’altra cosa!“.
A chi gli chiede se l’emozione di rivedersi sul grande schermo in ruoli da protagonista oppure scema con il tempo risponde che in realtà lui non ama rivedersi nei suoi film. Può sembrare strano, ma la sensazione è simile a quella che si prova riascondo la propria voce in un messaggio registrato nella propria segreteria telefonica. “Immaginate quella sensazione centuplicata quando guardi la tua immagine sul grande schermo. E’ lo stesso, ma molto peggio“.
La qualità più importante per un attore? Semplice: mantenere intatta la propria gentilezza interiore e la disponibilità verso gli altri. Una giovanissima giurata esordisce con un dichiarazione d’amore. Lui sorride con affetto, e gli occhi gli brillano.
Jeremy è stato protagonista del film di Steven Spielberg “War Horse“. L’interpretazione ha ricevuto una nomination al London Critics Circle Film Awards e agli Empire Awards. Nel 2011 è stato scelto per interpretare il ruolo di Eric Lomax da giovane nel film “The Railway Man, con Colin Firth e Nicole Kidman.
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