Il mutante Wolverine (Hugh Jackman “Scoop” – “The Prestige”), torna ad essere protagonista nel nuovo spin-off della serie dedicata agli X – Men. Un altro tassello del nebuloso passato dell’eroe viene portato alla luce.
Il film ce lo mostra come diretto spettatore durante lo sgancio della bomba atomica sulla cittadina di Nagasaki. Dal disastro atomico, Logan, salverà anche un giovane soldato dell’esercito giapponese e sarà proprio quest’ultimo a richiamare colui a cui deve la vita, dall’esistenza isolata e smarrita che conduce da quando si vide costretto ad uccidere l’amata Jean Grey (Famke Janssen “Celebrity” – “Made – Due imbroglioni a New York”).
Questa la premessa della pellicola diretta da James Mangold (“Ragazze interrotte” – “Quel treno per Yuma”), ultimo (solo per data di uscita), prodotto Marvel nell’ambito dell’ormai vastissimo progetto che, da più di un decennio, propone i grandi eroi della “casa delle idee” in versione live.
Il film è una discreta pellicola d’azione, con alcune trovate originali, cui manca purtroppo la catarsi del climax. La struttura narrativa è totalmente incentrata sul conflitto interiore di Logan, conflitto che si articola nella contrapposizione di rimorso e redenzione e di desiderio di pace (vedi morte), con il “limite” di essere “virtualmente” immortali.
Wolverine, prova a gridare il cine-fumetto, è un guerriero che non si sorregge sul suo indistruttibile scheletro o che si getta alla cieca nella mischia in virtù del proprio “fattore di guarigione”, ma è un guerriero che possiede la risorsa più grande nella propria anima. Pura, affilata e resistente quanto mai potranno esserlo gli artigli che utilizza per trafiggere i suoi avversari. Il risultato finale, come si evince, sembra più quello di una “prova generale”, piuttosto che la trasposizione cinematografica matura di un personaggio ormai noto al pubblico del grande schermo.
L’ introduzione di tanti elementi (come la contrapposizione tra lo spirito della natura e la tecnologia, che viene ben reso dall’ambientazione urbana, quella Tokio in cui convivono passato e futuro), ottiene l’effetto di non riuscire mai a “sviscerare” completamente i significati rivolti allo spettatore.
Non all’altezza delle aspettative è anche il reparto addetto agli effetti speciali (spesso sottotono), con l’utilizzo del 3D che rimane un orpello superfluo.
Pur con tali mancanze, il prodotto resta superiore al precedente capitolo, rendendo quindi il film funzionale al suo scopo ultimo, il semplice intrattenimento. La “fase 2” dell’universo cinematografico Marvel è agli albori, così come la nuova story-line dedicata agli uomini “X”. Esiste ancora un buon margine di miglioramento “potenziale”, resta da vedere quanto se ne riuscirà a sfruttare adeguatamente.
Scheda film
Titolo: Wolverine: L’immortale (The Wolverine)
Regia: James Mangold
Cast: Hugh Jackman, Hiroyuki Sanada, Famke Janssen, Will Yun Lee, Rila Fukushima, Tao Okamoto, Svetlana Khodchenkova, Hal Yamanouchi, James Fraser, Garret Sato.
Genere: Fantastico
Durata: 126’
Produzione: Marvel Enterprises, Twentieth Century Fox Film Corporation
Distribuzione: 20th Century Fox
Nazione: USA
Uscita: 25/07/2013.
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