L’addio alle scene di Robert Redford, dopo una lunga carriera di successi, non poteva che essere con un film come The Old Man & the Gun. Fotografia e comicità retro’, ma sempre verde, nel film di David Lowery che si preannuncia già un successo.
The Old Man & the Gun si ispira alla vera storia di Forrest Tucker, un ladro gentiluomo che ha trascorso la sua vita a rapinare banche e entrare uscire dalle carceri. Dopo 16 evasioni concluse con successo, e una carriera di rapinatore coi fiocchi, Forrest continua a colpire le banche anche dopo aver superato i 60 anni suonati. La sua fama inizia a spandersi, e lui e i suoi due complici – altrettanto anziani – formano quella che i media definiscono “la banda dei pensionati”. La polizia si mette alle calcagna dei tre malfattori, in particolare l’investigatore John Hunt. L’uomo sviluppa una vera e propria ossessione per Forrest, tendente all’ammirazione. Affascinato da questo ladro impeccabile, che rapina banche semplicemente mostrando la pistola – che però non ha mai sparato un colpo – ed è a dire di tutti un vero e proprio gentleman, l’ispettore si mette sulle sue tracce con il desiderio di incastrarlo. I due iniziano una “partita a scacchi”, e tra fughe, rincorse, false piste e soffiate, l’ora decisiva si avvicina inesorabilmente per il ladro e il poliziotto.
The Old Man & the Gun è un film assolutamente irriverente, divertente, spensierato. Tutti i personaggi sono creati abilmente, e inscenati da professionisti che li rendono tridimensionali. La fotografia – e anche la sceneggiatura – sono un chiaro riferimento al cinema di Robert. Il gusto retro’ del film lo rende ancora più interessante, e assolutamente azzeccato. Tra risate e gag, il film scorre fluido verso un finale altrettanto divertente.
Quando a uscire di scena è un attore come Robert Redford, c’è bisogno che l’ultimo atto sia memorabile e all’altezza di tutto il lavoro svolto precedentemente. In questo il regista fa centro, dirigendo un Robert maturo e consapevole, ma che sa ancora come prendersi gioco di se stesso. Il film è ironico e perfetto nelle sue ambientazioni retro’ – che i nostalgici del primo Redfort non possono non amare – e . Nelle scene finali, fanno da cameo alcune clip dei più famosi successi dell’attore – un omaggio al grandissimo performer che è stato, fino all’ultimo.
Lascia un commento