Cameron Post è una ragazzina del Montana, nei primi anni ’90. Durante il ballo di fine anno viene sorpresa in atteggiamenti intimi con un’altra ragazza, e da allora la sua vita prende una piega desolante. La zia di Cameron la porta in un centro di aiuto religioso, dove i proprietari assicurano di poterla “guarire” dall’omosessualità. Considerata malata, Cameron viene “internata” al God’s Promise dalla zia, con la speranza che qui possa redimersi agli occhi del Signore e della sua chiusa e ristretta cittadina di origine. La disciplina del centro prevede una vita ligia e nel pieno rispetto della religione. Sedute di terapia, anche di gruppo, dovrebbero fornire ai ragazzi degli strumenti utili per evitare, in futuro, di fare di nuovo quel tipo di pensieri impuri. Cameron è insofferente a questa vita, che riesce a sopportare solo grazie l’amicizia degli altri degenti. Ragazzi come lei, privati della libertà di scelta, e chiusi lì insieme per poter estirpare il male della “confusione di genere” (come viene definita dai fanatici proprietari del centro riabilitativo). Cameron e altri due adolescenti stringono un legame talmente forte da permettere loro di non annegare, in quel mare di abnegazione e preconcetti che è il God’s Promise.
La Diseducazione di Cameron Post (The miseducation of Cameron Post)è un film abbastanza divertente, scorrevole, ma allo stesso tempo porta alla luce un tema molto delicato. L’omosessualità viene vista come una malattia, una piaga, qualcosa da cui si può guarire. Quasi fosse un peccato mortale, amare qualcuno dello stesso sesso viene considerato abominevole. I proprietari del centro, loro stessi guariti dal male dell’omosessualità, plagiano le menti dei loro ospiti fino a fargli rinnegare se stessi. Ma non si può scappare da chi siamo, e inevitabilmente la vera essenza dei ragazzi emerge e riaffiora di continuo. Cameron e i suoi amici si fanno forza l’un l’altra. In un ambiente sterile sono in grado di far nascere e crescere il seme della loro amicizia, un legame che salva i tre ragazzi dall’oblio della commiserazione di se stessi.
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