Come ogni giovedì torna la rubrica settimanale curata dal critico Roberto Lasagna, che ogni settimana ci consiglia tre film da vedere nel week-end, scelti tra le ultime uscite in programmazione nelle sale cinematografiche. Dopo aver chiuso la vetrina del Torino Film Festival 36, esce il film documentario di Nanni Moretti, Santiago, Italia. La Prima Pietra è una commedia corale con l’irresistibile Corrado Guzzanti, mentre per gli amanti dell’horror è in programmazione La Casa delle Bambole.
Santiago, Italia

Un viaggio a Santiago del Cile è lo spunto per questo film che cerca la limpidità di sguardo. Nanni Moretti sottolinea sin dal titolo la “liason” che unì un paese devastato dal colpo di stato dell’11 settembre del 1973 all’ambasciata italiana, la cui azione eroica ma poco nota permise di dare asilo a migliaia di cittadini perseguitati e in fuga. L’esercito mise fine al governo eletto democraticamente dal popolo cheaveva scelto Salvator Allende come suo portavoce e Nanni Moretti torna in campo con la via del documentario tradizionale, dove hanno cittadinanza i protagonisti dell’epoca, commossi eppure dignitosi, per ribadire gli stati d’animo, lo sconcerto dinanzi alla violenza e al rovesciamento di un governo amato ma spazzato via dalla forza militare sotto il comando Augusto Pinochet. Il film vuole ascoltare le voci, farle risuonare con asciutta dignità espressiva. In questo è interessante anche la presenza dei “cattivi”, per identificare chi partecipò alla presa armata del potere. Con desiderio di testimonianza, Moretti pone una serie di domande a una platea di persone che dal Cile hanno poi continuato una vita in Italia e che possono ricordare: dal regista e documentarista cileno Patricio Guzman, a quella di imprenditori, artigiani, gente del popolo, giornalisti più o meno noti, per ricordare la fine del primo presidente marxista eletto in America Latina con un iter democratico.
Regia: Nanni Moretti. Documentario. (Italia 2018) Durata: 80’.
La prima pietra

La prima pietra prende spunto da un testo teatrale di Rolando Ravello qui alla sua terza regia per una commedia con una commedia che non tralascia risvolti sociali e affronta le incomprensioni tra religioni diverse raccontando di un gruppo di persone che, il 23 dicembre, si ritrovano in una scuola elementare per discutere su una pietra lanciata da un bambino musulmano. E’ anche il giorno un cui era prevista la recita natalizia a cui il preside, interpretato da Corrado Guzzanti in una parte da protagonista a tutto tondo, tiene molto, per darsi quell’illusione di modernità culturale, sognando di essere un grande regista con mire da riformatore illuminato. In realtà la sua sarà un’operazione di superficiale riverniciatura, espressione dell’epoca del politicamente corretto, mentre le questioni importanti e i cambiamenti vengono archiviati nel magazzino delle eterne questioni che però hanno condotto nei secoli a furie sanguinarie. I personaggi, in un cast corale affiatato e ben assortito in cui troviamo la maestra interpretata da Lucia Mascino, i bidelli Valerio Aprea e Iaia Forte, la mamma del reo Samir (Kasia Smutniak) e persino la nonna (Serra Yilmaz), rappresentano un microcosmo che fa scintille, in una commedia comica divertente che recupera il valore intelligente della cattiveria. Senza evidenziare in maniera asfittica la sua origine teatrale, La prima pietra cerca di far pensare divertendo e senza affidarsi a toni qualunquistici.
Regia: Rolando Ravello. Commedia. Interpreti: Corrado Guzzanti, Lucia Mascino, Kasia Smutniak, Serra Yilmaz, Valerio Aprea. (Italia 2018). Durata: 77’.
La casa delle bambole

Pascal Laugier è noto agli appassionati di horror per Martyrs, film disturbante e gelido dove il corpo delle vittime veniva brutalizzato in un estetica del dolore che voleva anche suggerire la trascendenza del martirio coniugata con il senso di passiva devozione alla crudeltà contemporanea. Una dimensione non meno inquietante la si ritrova in parte nel nuovo lungometraggio di Laugier che ci racconta una situazione di persecuzione e paranoia, entrando nella genesi delle turbative di Beth, che un giorno diventerà un’affermata scrittrice horror. Gli incubi tornano a galla e con essi i ricordi di quanto da ragazzina, con la passione per Lovecraft e i racconti dell’orrore, amava scrivere mentre la sorella Vera non tollerava la sua inclinazione che invece era incoraggiata dalla mamma. Nella casa spettrale della defunta zia Clarissa le bambole sono osservatrici delle prime mestruazioni di Beth ma la ragazzina è soprattutto testimone della violenza che riceve da un uomo giunto da un furgone di gelati, che provocherà il terrore in famiglia. Un giorno Beth ritorna nella casa della zia Clarissa e rivive le antiche paure. Svolte narrative disturbanti e simulacri di bambole che recano l’impronta di un horror coniugato con la lucida cattiveria del presente.
Regia: Pascal Laugier. Horror. Interpreti: Crystal Reed, Taylor Hickson, Rob Archer, Emilia Jones (Francia- Canada 2018). Durata: 91’.






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