Come ogni giovedì torna la rubrica settimanale curata dal critico Roberto Lasagna, che ogni settimana ci consiglia tre film da vedere nel week-end, scelti tra le ultime uscite in programmazione nelle sale cinematografiche. Questo fine settimana in uscita ci sono la produzione Usa “Lontanto da qui”, la commedia islandese “La donna elettrica” e il thriller italiano “Il testimone invisibile, con Scarmarcio, Miriam Leone e Fabrizio Bentivoglio.
Lontano da qui
La regista Sara Colangelo è stata premiata per la miglior regia al Sundance Film Festival per questo film in cui si racconta la vicenda di Lisa Spinelli, maestra con la passione per la poesia, che in un momento di forte crisi trova in un bambino dell’asilo una folgorazione e una promessa. Vi si dedicherà con la speranza di un progetto di purezza che la vedrà presto sola contro tutti. E’ Maggie Gyllenhaal a interpretare con intensità un ruolo che nasce dalle disillusioni dell’età adulta, quei sogni infranti di donna che continuano a reclamare qualcosa di diverso, dai suoi figli e dal suo matrimonio. Un film intenso centrato sul personaggio: ci racconta come la poesia manchi nella vita della società moderna, e la crisi di Lisa è vista come il momento di un cambiamento da vivere in modo assoluto. Una specie di missione che si esprime nella decisione di proteggere il bambino – che cammina come in trance ricordando poesie importanti – in cui Lisa vede il solo futuro da dover difendere, in una società indifferente al talento e alla sensibilità del bello. Lisa si spinge ben al di là dei limiti della professione e l’epilogo non sarà scontato. Pur non avendo un particolare talento per la poesia, il suo è un gesto di dedizione assoluta, la fede nel talento altrui e nella sensibilità che occorre per migliorare il mondo; una condizione che la porrà dinanzi a differenti disillusioni, che le vengono persino dal suo maestro e in parte anche dal bambino. Remake dell’omonimo film israeliano di Nadav Lapid del 2014.
Ben recitato, per chi cerca motivazioni importanti
Regia: Sara Colangelo. Genere: Drammatico Interpreti: Maggie Gyllenhaal, Parker Sevak, Gael Garcìa Bernal, Anna Baryshnikov. (USA 2018). Durata: 96’.
La donna elettrica
Elettrico è il tono di questo film con un originale gusto visivo, in cui la questione femminile è nelle pieghe del racconto, nell’impegno della protagonista interpretata dall’intensa Hallora Geirharðsdóttir che dà fisicità a una sorta di supereroina contemporanea: cinquantenne che dirige un piccolo coro nella beneducata e verdeggiante Islanda e che nello stesso tempo si muove come insospettabile ecoterrorista a cui il governo e la stampa danno la caccia. Hallora non si ferma davanti alle decisioni dell’industria nazionale, agisce, opera sabotaggi contro le multinazionali siderurgiche ed è sola come lo sono i supereroi. Nella sua vita arriverà presto Nika, piccolo orfano di cui non sa ancora nulla, che potrebbe mettere in discussione tutti i suoi gesti. In un film che non è né una semplice commedia lieve né il film d’azione che il terrorismo sollecita, Benedikt Erlingsson lavora su una scrittura di paradossi che trovano negli spazi aperti e sterminati dell’Islanda i luoghi di un racconto di travestimenti. La scrittura de La donna elettrica conduce con suggestiva ispirazione ad altro cinema e soprattutto alla dimensione mitica di un rapporto con la natura, quella collaborazione ribadita dalla pelle di pecora come abito, nel richiamo all’animalità come forza primigenia negata dall’industrializzazione. Il doppio di Halla è una sorella con cui si istituisce un patto, in toni che dissimulano la solitudine in forma divertente e note di sentimento, tra le metafore del ventre della terra come richiamo alla maternità per una donna single ma superimpegnata, travestimenti che obbligano a nascondersi e nascondere (ad esempio i cellulari nel freezer), imprevedibili ritorsioni del destino e l’accanimento delle istituzioni che non capiscono o non vogliono capire.
Sguardo originale e grandi spazi dell’Islanda
Regia: Benedikt Erlingsson. Genere: Commedia. Interpreti: Halldóra Geirharðsdóttir, Jóhann Sigurðarson. (Islanda 32018). Durata: 101’.
Il testimone invisibile
Nulla è come sembra ne Il testimone invisibile, dove è presente in modi classici una vicenda che può essere raccontata da angolazioni diverse. Una storia in alcuni momenti ingenuamente rappresentata, con dialoghi verbosi e recitazioni talvolta forzate, ma dalla struttura solida che, nello svolgimento della matassa di indizi, sviluppa una dimensione caleidoscopica non priva di momenti spiazzanti. Riccardo Scamarcio interpreta ancora una volta un personaggio che gli sta a pennello, ed è “l’imprenditore dell’anno” Adriano Doria, con BMW, Rolex vistoso, moglie e figli affettuosi e un’amante, Laura, interpretata nientemeno che da Miss Italia. Accusato di aver ucciso l’amante, Adriano si trova ora agli arresti domiciliari e per salvarsi si affida all’avvocatessa Virginia Ferrara, penalista di fama nella nuova Milano da bere. La donna sa che “la plausibilità è nei dettagli” e chiede di sapere in ogni più minuto aspetto la versione dei fatti secondo Adriano. La scoperta della verità nasce da quello che si presenta come un interrogatorio e il bandolo della matassa si dipana attraverso una sequenza di momenti che definiscono una lettura anche troppo canonica, per non dire stereotipata, del genere, con la polizia inadatta a cogliere le false piste, la femme fatale e le ombre attorno a un delitto perfetto. Ma Mordini sa condurre in porto il suo racconto aprendo scenari che richiedono l’attenzione ai molti aspetti dell’indagine, gioca con puntiglio con i tratti specifici del racconto indiziario su cui innesta letture che si sovrappongono con un certo interesse. Siamo in Trentino, ma l’ambientazione fa pensare a Il capitale umano (là era la Brianza) e la vicenda rimanda a La ragazza nella nebbia, in cui le verità illuminate erano più di una. Remake del noir spagnolo Contratiempo scritto e diretto da Oriol Paulo, che Stefano Mordini adatta con insieme a Massimiliano Catoni.
Regia non originale ma scrittura robusta
Regia di Stefano Mordini. Genere: Thriller. Interpreti; Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio.Bentivoglio, Maria Paiato, Sara Cardinaletti. (Italia 2018). Durata: 102’.
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